I cambiamenti climatici e le conseguenze per il pianeta saranno temi centrali dell’incontro pubblico, dal titolo “Proteggere il Creato per difendere l’uomo – Sviluppo e sostenibilità”, che si terrà venerdì 6 dicembre, ore 17:30, presso il Salone del Mandato dell’Arciconfraternita dei Pellegrini a Napoli, alla presenza di Mons. Domenico Pompili e del Ministro per l’Ambiente Sergio Costa.
“La terra è la casa comune – scrive papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’ – ed è anche come una sorella con la quale condividiamo l’esistenza, è come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”. I cambiamenti climatici rappresentano ormai un problema globale con implicazioni ambientali, sociali, economiche e politiche e costituiscono una delle più importanti sfide per l’umanità.
L’ incontro “Proteggere il creato per difendere l’uomo” è in programma venerdì 6 dicembre alle 17,30 presso il Salone del Mandato dell’Arciconfraternita dei Pellegrini in Via Portamedina, 41 a Napoli. All’evento, presieduto da Vincenzo Galgano, Primicerio dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, interverrà Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Domenico Pompili, delegato di Papa Francesco al Sinodo per l’Amazzonia e fondatore delle Comunità Laudato si’, il prof. emerito Ugo Leone, docente di Politica dell’Ambiente presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”; concluderà l’Onorevole Sergio Costa ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’incontro sarà coordinato dal giornalista Massimo Milone direttore di Rai Vaticano”.
Nel corso della manifestazione sarà annunciata la costituzione a Napoli di una Comunità Laudato si’ costituita da giovani coinvolti nella ampia rete che anima le attività dell’Arciconfraternita dei Pellegrini. “È un’occasione importante – ha dichiarato il primicerio Vincenzo Galgano – per interrogarci sulle conseguenze drammatiche che i cambiamenti climatici producono in ampie regioni del pianeta soprattutto quelle più povere. Si tratta di luoghi dove la popolazione dipende fortemente dal habitat naturale e dispone di poche risorse per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici”.