Si è svolta il giorno 15 gennaio 2015 la manifestazione conclusiva del XVIII Premio Internazionale “Emily Dickinson” organizzato dall’omonima associazione presso la Sala Consiliare Silvia Ruotolo in Via Morghen, nel cuore del quartiere Vomero a Napoli. La promotrice dell’evento e fondatrice dell’associazione è la professoressa e scrittrice napoletana Carmela Politi Cenere, la quale, con l’assegnazione del premio letterario legato alla sua associazione, contribuisce a incentivare l’interesse e l’amore per la poesia, per la narrativa, la saggistica e l’arte.
Lo scopo di tale attività è di promuovere la conoscenza di quegli autori del passato e contemporanei, che, pur essendo noti e pur avendo ottenuto successi, non hanno ancora raggiunto i cospicui consensi di pubblico e critica che, invece, meriterebbero. Il tutto tramite conferenze, interviste, letture di prose e di poesie.
Non sono mancate, come ogni anno ormai, le presenze di personaggi illustri legati all’ambiente napoletano e non solo. Tra questi va menzionato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, dimostratosi sensibile e interessato all’evento. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato all’associazione Emily Dickinson una targa per l’ottimo lavoro svolto nell’organizzazione del premio.
Tra i premiati di quest’anno spicca la figura della scrittrice Anna Maria Boffo per quanto riguarda la sezione narrativa, con il romanzo “Il quadro e il glicine”, edito da Rogiosi. Ambientato a Napoli nel dopoguerra e caratterizzato da una intrigante rivisitazione del genere gotico, il volume assicura al lettore variegate emozioni, e dunque, un’ottima lettura.
Assegnate anche targhe a personalità meritevoli, tra i quali il rettore dell’Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, prof. Lucio d’Alessandro.
Iniziative come questa permettono ai napoletani, e non solo, di vedere la splendida città del sole e del mare da un altro punto di vista: una Napoli che abbraccia e accoglie la cultura, valore che insieme all’arte è sempre stato il vero marchio di fabbrica della città, ma oscurato troppo spesso da serie problematiche con cui, ogni giorno, i cittadini devono convivere.
È proprio tramite la promozione e diffusione di tali iniziative – favorendo e sostenendo eventi culturali che sensibilizzino tutti i cittadini – che una città potenzialmente capace e culturalmente importante, come è Napoli, può riappropriarsi della propria identità.