L’arte che riflette sull’arte. O meglio, la fotografia che mostra l’altra faccia del cinema, quella sconosciuta ai più: il backstage, con tutti i suoi chiaroscuri, con i suoi compromessi, le sue storie silenziose. Si chiama “The Yellow Truck” la mostra fotografica di Robert Herman, che sarà inaugurata giovedì 1 marzo, ore 18:30, presso Casa Morra – Archivi Mario Franco, e raccoglie 20 fotografie scattate durante la produzione del film “Vigilante, B movie”, ambientato e prodotto negli anni ’80 a New York: un film di “serie B” dove le maestranze e gli attori restano senza paga mentre il film si interrompe per deficienze produttive. Gli scatti in mostra sono dedicati alle numerose figure professionali che lavorano duramente affinché la grande macchina cinematografica continui a muoversi, che non salgono mai alla ribalta ma che restano sempre e inevitabilmente un nome che scorre rapidamente nei titoli di coda.
A raccontarci chi è Robert Herman è Chiara Reale, curatrice della mostra “The Yellow Truck”: “Robert Herman è uno dei più importanti street photographer newyorkesi contemporanei. Cresciuto tra le poltrone polverose e l’odore di celluloide del piccolo cinema d’essai di proprietà del padre, a Brooklin, guardando i film di Antonioni, Fellini e Rafelson, Herman inizia un percorso formativo che, arricchito e successivamente consolidato con la frequentazione della Film School alla New York University, contribuirà in modo determinante alla formazione del suo codice estetico e rimarrà nella sua produzione fotografica fino ai giorni nostri.”
La mostra fotografica darà anche avvio ad una rassegna cinematografica, dal titolo “Il Cinema allo Specchio”, che intende sviluppare appunto l’intento di svelare i lati più oscuri dell’ “establishment” cinematografico. Si tratterà di 14 film che dal 1 marzo al 26 aprile verranno proiettati, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, tutti i mercoledi e i giovedì sera presso gli Archivi Mario Franco. “Il cosiddetto “metacinema”, spiega il curatore Mario Franco, è quel cinema che parla di sé stesso e che descrive i meccanismi di funzionamento delle proprie strutture, dei processi produttivi ed economici e racconta l’evolversi della sua storia. Un cinema che, apparentemente, decide di scoprire l’inganno, di rivelare il trucco insito in ogni film”.
Il primo film ad essere proiettato sarà “Alice nelle Città” di Wim Wenders, proprio il 1 marzo, successivamente all’inaugurazione della mostra. Negli incontri che seguiranno, entreremo nel mondo di cineasti che hanno ragionato sul proprio lavoro, sulle bellezze ma anche sui compromessi e sulle crisi esistenziali che esso comporta (Godard con “Il disprezzo”, Fellini con “8 e mezzo”, Truffaut con “Effetto notte”). Sarà poi la volta di film dedicati alla primitiva affermazione del cinema come industria (Nicikelodeon) o ambientati nella Hollywood di fine anni Venti, quando il cienma conquistò la parola. Ci saranno infine film che si collegano in maniera diretta alle fotografie di Herman: è il caso di “Lo stato delle cose”, nel quale Wenders racconta una storia analoga, o l’ “Ed Wood” di Burton, che narra della strana carriera del “peggior regista della storia del cinema”.
The Yellow Truck – mostra personale di Robert Herman
a cura di Chiara Reale
dal 1 al 30 marzo 2018.
Rassegna cinematografica “Il Cinema allo Specchio”
a cura di Mario Franco
dal 1 marzo al 26 aprile
ogni mercoledì e giovedì (orari variabili)
Archivi Mario Franco
Casa Morra – Salita San Raffaele 20 C, Napoli.