A San Paolo Maggiore il Museo Permanente del Presepe napoletano

Anticipo di Natale alla Basilica di San Paolo Maggiore in piazza San Gaetano, ora sede del primo Museo Permanente del Presepe napoletano. Qui è possibile ammirare lo splendido presepe che il maestro Antonio Cantone realizzò per Papa Francesco nel 2013 e che fu allestito in piazza San Pietro, poi restituito alla nostra città. Ha trovato spazio nella navata sinistra della chiesa e occupa una superficie di oltre sessanta metri quadrati.

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L’opera è bellissima, di grande effetto, è composta da sedici figure alte oltre due metri vestite con abiti del Settecento napoletano realizzati con tessuti in seta di san Leucio. La scenografia di Fabrizio Petito è stata completamente rifatta con materiali naturali: carta pesta, legno e colla, come nella migliore tradizione napoletana. È la prima natività che inaugura la mostra permanente del presepe napoletano nata da un’idea del Cardinale Sepe e del magistrato Ugo Ricciardi, cinque anni fa.

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A dare corpo al progetto oggi la Fondazione “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, presieduta da Antonello Di Rienzo, mentre uno dei motori dell’iniziativa è un altro magistrato, Carlo Alemi.  Non è stato facile trovare la sede, vari tentativi e difficoltà in questi anni, «poi alla fine – ha commentato il cardinale Sepe – non si poteva scegliere luogo migliore che la splendida basilica seicentesca di San Paolo Maggiore che con il suo maestoso scalone domina la piazza e San Gregorio Armeno, grazie alla disponibilità dei Padri Teatini e del rettore don Carmine Mazza».

A fare compagnia all’opera di Cantone a gennaio arriverà in mostra il presepe Bianco di proprietà dell’editore Rosario Bianco. Alto quattro metri, lungo cinque, realizzato in sughero, legno, stucco, ferro, pitture ad olio e tempere, i pastori sono alti 40 cm e realizzati in terracotta dipinta e tessuto. Fu esposto nel 2007 in San Francesco di Paola per la visita di Benedetto XVI che ne rimase particolarmente colpito.

In primavera inoltre arriverà un altro pezzo di grande pregio: un presepe bolognese del Settecento, esposto nel 2011 a Palazzo Caprara Mòntpensier. È formato da statue provenienti da collezioni private, che furono esposte nel 1935 nella “Mostra del Settecento bolognese” in Palazzo D’Accursio. Prevista anche un’autentica chicca, il presepe di Catello Maresca, pm della Dda di Napoli, formato da figure del Settecento molto particolari provenienti da collezioni private. Sono statuine di terracotta policroma alte 30 cm con occhi di vetro, mani e piedi in legno dipinto, riccamente abbigliate con abiti in velluto, trine, batista e seta; il gruppo della natività è attribuito ad un ignoto napoletano. «Una grande opportunità e un grande progetto per la città – ha spiegato Di Rienzo – si potrebbe dare vita ad un laboratorio permanente fra tutti gli artisti compresi quelli di San Gregorio Armeno. Questo potrebbe diventare, inoltre, un centro per la documentazione storica, la conservazione ed il restauro del presepe, luogo per mostre, convegni, concerti, favorire scambi con l’estero, fare formazione per i giovani e orientamento al lavoro».

«Un momento eccezionale – ha concluso l’arcivescovo – il presepe rappresenta un messaggio fondamentale della Chiesa e uno strumento di evangelizzazione. Avevamo sognato da tempo insieme al giudice Ricciardi questo momento che ora finalmente è arrivato».

 

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