Addio a Raffaele La Capria: raccontò Napoli come pochi

Raffaele La Capria
Raffaele La Capria
foto di Augusto De Luca da wikipedia

Si è spento oggi Raffaele La Capria, premio strega nel 1961 con Ferito a morte.

All’età di novantanove anni ci lascia Raffaele La Capria, lo scrittore che, con ogni probabilità, ha saputo raccontare Napoli meglio di tutti.

Raffaele La Capria e Napoli

“Dirò perché Napoli non è, a mio parere, come una qualsiasi altra città italiana o europea, e in cosa consiste la sua diversità. Tutte le città, è ovvio, sono diverse l’una dall’altra, ma io voglio dire che Napoli è più diversa, e che da questa diversità dipende anche il rapporto sempre ambivalente e spesso doloroso che gli scrittori napoletani intrattengono con la loro città. È più diversa innanzitutto perché i suoi problemi sono diversi e troppo spesso appaiono irrisolvibili anche sulla carta, problemi di cui sembra impossibile venire a capo con la ragione, quel tipo di problemi, insomma, come la fame nel mondo o la sovrappopolazione che, anche se nel caso di Napoli su scala ridotta, la rendono allo stesso modo irredimibile”.

scriveva Raffaele La Capria, spentosi oggi, all’età di novantanove anni.

Le opere

Con lui muore una delle voci più imperanti della letteratura mondiale, cui dobbiamo l’onore e l’onere di aver saputo raccontare Napoli come pochi, la città che, egli disse, “ti ferisce a morte o ti addormenta, o tutte e due le cose insieme”. Nel 1961 vinse il premio Strega con Ferito a morte, edito da Bompiani.

Tra le sue opere più celebri, le stesse attraverso le quali il suo talento di narratore è giunto fino a noi, ricordiamo: Colapesce, Capri e non più Capri, L’isola il cui nome è iscritto nel mio, Di terra e mare, Napoli è Napoli, La neve del Vesuvio, Il fallimento della consapevolezza, Un giorno d’impazienza, La vita salvata, Introduzione a me stesso, Variazioni sopra una nota sola (per citare alcuni esempi della brillante e nutrita produzione).

Fu sceneggiatore e traduttore italiano. La sua voce resta imperitura e forte nel ricordo di quanti lo conobbero personalmente e di coloro i quali hanno avuto il privilegio di immergersi nel miracolo della sua penna eterna.

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