In occasione della settimana della legalità, Rogiosi editore rende disponibile su YouTube il cortometraggio Al posto giusto al momento giusto
Al posto giusto al momento giusto racconta le storie di Annalisa Durante, Maurizio Estate, Silvia Ruotolo, Genny Cesarano e Gigi e Paolo. Tutti hanno in comune, purtroppo, una cosa: sono vittime innocenti di camorra.
Il cortometraggio
Tratto dall’omonimo libro edito da Rogiosi editore, il cortometraggio, presentato due anni fa, racconta le storie delle giovani vittime di camorra. Nel farlo, vuole accendere i riflettori su una concezione: le vittime non erano ‘al posto sbagliato al momento sbagliato’. Anzi, loro si trovavano decisamente al posto giusto al momento giusto… tutto quello che li circondava era completamente sbagliato. Ogni storia, a modo suo, vuole raccontare questa verità.
Annalisa Durante
Fu uccisa a soli quattordici anni, in uno dei vicoli di Forcella, a via Vicaria Vecchia. Ad ammazzarla fu, per errore, il diciannovenne Salvatore Giuliano, che rispose a un agguato per la supremazia del territorio, per l’onore. Lui che era il promesso boss non poteva accettare l’affronto. La pena? Vent’anni. Poco. Nulla. Annalisa Durante, la sera del 24 marzo 2004, era al posto giusto al momento giusto. E doveva rimanerci perché le spettavano ancora tanti posti e tanti momenti. Lei era al posto giusto! Al momento giusto! Tutto il resto era completamente sbagliato.

Maurizio Estate
A ventitré anni sventò una rapina nel vico Vetriera a Chiaia, nell’autolavaggio di famiglia. Nessuno ebbe il tempo di considerarlo un eroe, però… la vendetta arrivò troppo presto. Il suo killer, Luigi Ragosta, aveva diciassette anni e si giustificò esattamente come avrebbe fatto un bambino: “Volevo solo spaventarlo…”. Maurizio Estate, il 17 maggio 1993, era al posto giusto al momento giusto. A meno di un mese da quella data avrebbe dovuto sposarsi… Lui era al posto giusto! Al momento giusto! Tutto il resto era completamente sbagliato.

Silvia Ruotolo
Era una mamma di trentanove anni e stava tornando con il figlio di cinque anni a casa. Nello spazio di tre minuti, trenta colpi di pistola vennero sparati a via Arenella e uno raggiunse Silvia, uccidendola. Il killer, dopo la strage, andò a farsi un bagno nel mare di Napoli per ripulirsi dai residui di polvere da sparo ma senza alcuna speranza di lavare una coscienza così sporca. Silvia Ruotolo, l’11 giugno 1997, era al posto giusto al momento giusto. Nel posto dove doveva vivere ancora tanti altri momenti con i suoi figli. Lei era al posto giusto! Al momento giusto! Tutto il resto era completamente sbagliato.

Genny Cesarano
Aveva diciassette anni quando fu ucciso nel mezzo di una stesa. Se ne stava sdraiato sul motorino con alcuni amici quella sera di inizio settembre. Quando partirono i proiettili come schegge impazzite, Genny non fece in tempo a trovare riparo, non fece in tempo a salutare come si deve la bella stagione che irrimediabilmente stava andando via per non tornare più. Genny Cesarano, la notte del 6 settembre 2015, era al posto giusto al momento giusto. Nel posto dove voleva continuare a sognare l’estate. Lui era al posto giusto! Al momento giusto! Tutto il resto era completamente sbagliato.

Gigi e Paolo
Furono trucidati nella macchina di Paolo, sotto casa di Gigi, mentre progettavano il loro imminente viaggio in Grecia. Il commando del clan Pesce-Marfella confuse i due ragazzi con due tirapiedi del clan rivale dei Lago e li ammazzarono. Furono sparati così tanti colpi che il padre di Gigi credette che qualcuno stesse sparando fuochi d’artificio in onore di San Lorenzo. Gigi e Paolo, la sera del 10 agosto del 2000, erano al posto giusto al momento giusto. Il loro posto poteva essere la Grecia, ma non un viaggio senza ritorno. Loro erano al posto giusto! Al momento giusto! Tutto il resto era completamente sbagliato.

Il libro
“Che sfortuna… si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Chi? La vittima o il carnefice? In occasione della morte di vittime innocenti di tutte le mafie, è stata pronunciata così tante volte questa frase che ci hanno fatto abituare a una considerazione errata, ci hanno resi complici di queste azioni assurde ed incomprensibili. Non esiste espressione più sbagliata per descrivere queste tragedie. Com’è possibile che nessuno si ribelli a questa pessima liturgia che si ripete puntualmente quando persone innocenti vengono uccise per errore? O meglio… orrore.
Finché non cancelleremo dalle nostre coscienze questa espressione non riusciremo mai a fare lo scarto giusto che serve per cambiare mentalità. Ed è per questo che, secondo gli autori, l’unico posto giusto che resta è la memoria.
Al posto giusto, al momento giusto è un doveroso omaggio alle persone a cui è stata sottratta la vita senza nessun motivo e senza nessun preavviso, è un modo per riportare l’attenzione su vittime spesso dimenticate, o peggio ancora mai conosciute.
Chi resta ha il dovere morale di dedicare tempo a quelle persone a cui il tempo è stato portato via senza rispetto.
Il libro a cura di Gigi&Ross e Oreste Ciccariello edito da Rogiosi editore è disponibile qui.