Negli occhi ha un pezzetto di cielo, ma si tiene con i piedi ben saldi per terra – che questa sia la strada dei vicoli di Napoli dove è cresciuto o il tappeto rosso di Venezia, dove lo ha portato il film L’intervallo, con il quale ha debuttato sul grande schermo. Lui è Alessio Gallo, ventinove anni, attore, tra i protagonisti della serie-evento L’amica geniale di Saverio Costanzo, ispirata all’omonima quadrilogia di Elena Ferrante.
Nel ‘rione’ Alessio interpreta Michele Solara, un personaggio che nella prima stagione della serie abbiamo visto al fianco di suo fratello Marcello [Elvis Esposito, n.d.r.]: “Nella prima stagione – esordisce Alessio Gallo – Michele appariva semplicemente ‘cattivo’, violento, senza scrupoli, uno che detta legge nel suo quartiere grazie al potere economico che detiene. Non si è esposto come suo fratello, che invece ha avuto la ‘debolezza’ di innamorarsi di Lila, pagandone le conseguenze. Nel secondo capitolo della saga, Storia del nuovo cognome, Michele Solara è molto più presente e mostra nuovi aspetti del suo carattere, decisamente più complesso di quel che appare”. Al call back dei provini della serie si presentò per sbaglio con un giorno di anticipo: “Pensai: ‘ma che ho combinato!?’. Mi fecero fare comunque il provino quel giorno. Dopo aver provato un paio di scene, Saverio si alzò e arrivò a trenta centimetri dalla mia faccia, guardandomi negli occhi con aria di sfida. Voleva vedere ‘Michele Solara’”.

Prima di vestire i panni – dal sapore vintage – del più giovane dei fratelli Solara, Alessio Gallo ha interpretato Tonino Spiderman in Gomorra – La serie, e, prima ancora, Salvatore nel film L’intervallo di Leonardo Di Costanzo. Il suo primo approccio alla recitazione è avvenuto per una singolare combinazione di circostanze: “Quando avevo ventun’anni lavoravo nel negozio di frutta dei miei zii ai Quartieri Spagnoli. Un giorno mio cugino non venne a lavoro e io – che mi occupavo del magazzino – restai in negozio per aiutare mio zio con i clienti. La prima cliente che iniziai a servire mi guardò e mi chiese ‘Ti piacerebbe fare l’attore?’. Era Alessandra Cutolo, e mi propose di fare un provino per quello che sarebbe diventato L’intervallo. Quando mi presentai il giorno dopo al Teatro Mercadante, in pantaloni e camicia, sulle prime non mi riconobbe. Alla fine scelsero proprio me e, dopo un periodo di prove in teatro, arrivò il primo giorno sul set. All’inizio mi sentii completamente spaesato, con tutta l’attenzione su di me. Mi hanno aiutato tanto alcune persone, con le quali ho stretto un rapporto umano che va oltre l’ambito lavorativo”. A farlo crescere come attore è stata anche una buona dose di curiosità: “Noi Napoletani siamo furbi… ma non nel senso dispregiativo del termine. Il mestiere ce l’arrubbamm ’cu ll’uocchie. Quando magari mi trovavo sul set ma non dovevo girare, cercavo di catturare dai professionisti piccoli accorgimenti, consigli, modi di fare, facendoli miei. Bisogna lavorare per i propri sogni, e imparare da ogni esperienza”.