Allestita a Napoli una mostra per celebrare Domenico Cotugno

Domenico Cotugno
Domenico Cotugno

Inaugurata ieri nella Biblioteca Universitaria di Napoli la mostra dedicata a Domenico Cotugno, il cosiddetto ‘Ippocrate napoletano’.

In occasione dei 200 anni dalla morte di Domenico Cotugno, la Biblioteca Universitaria di Napoli ha organizzato la mostra bibliografica Bicentenario della morte di Domenico Cotugno: atlanti ed opere anatomiche del suo tempo. La mostra sarà visitabile da sabato 22 ottobre  fino al 15 novembre 2022.

Il contenuto dell’esposizione

L’esposizione – organizzata e curata da Maria Cristina De Crescenzo – rende omaggio all’illustre scienziato della scuola napoletana che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella storia dell’anatomia. Il percorso espositivo racchiude opere di eminenti personalità italiane ed europee che  hanno contribuito al progresso degli studi medici, del sapere e della conoscenza scientifica.
Una preziosa testimonianza è costituita dagli atlanti anatomici, trattati di notevoli dimensioni che la BUN custodisce nel suo cospicuo patrimonio librario. I particolari volumi raccontano, con il corredo iconografico di valenti artisti, l’evoluzione della scienza medica e dell’anatomia del corpo umano. Leonardo Da Vinci scriveva, già al suo tempo:

“Se l’artista non ha un’esatta cognizione dello scheletro…rischia di collocare fuori sito le ossa e le membra; laddove bozzando prima con la linea dello scheletro della figura, può con franchezza disegnare i muscoli ed i panni.”

Nell’enunciazione del genio di Leonardo è racchiuso il significato del concetto dell’anatomia: osservare per conoscere.
Le opere e gli atlanti in mostra coevi a Domenico Cotugno, descrivono ed illustrano la complessità, la misteriosa e straordinaria meraviglia del corpo umano.

Domenico Cotugno: biografia di una mente brillante

Medico, anatomista e chirurgo italiano, Domenico Cotugno è considerato uno dei padri della medicina moderna ed è passato alla storia come ‘l’Ippocrate napoletano’. Nacque nel 1736 in una modesta famiglia di agricoltori e sin da bambino si dedicò da autodidatta alla matematica e alla filosofia, coltivando intanto la passione per la medicina, pare infatti che studiasse l’anatomia sugli animali che egli stesso sezionava. All’età di 16 anni si trasferì a Napoli per frequentare gli studi universitari di medicina e qui, entrando in contatto con gli illustri professori del tempo, si distinse sin da subito per intelligenza e memoria. Ancora giovanissimo vinse il concorso come assistente ospedaliero presso l’Ospedale degli Incurabili e ad appena 20 anni conseguì la laurea in medicina alla Scuola Medica di Salerno, che era al tempo tra le più prestigiose del mondo. Da quel momento in poi la sua carriera è stata costellata di scoperte illuminanti. A 30 anni divenne professore di anatomia all’Università di Napoli e ricoprì questo ruolo per ben 50 anni, la sua fama divenne tale che a Napoli si diceva che ‘nessuno potesse morire senza il suo consenso’. Per tutta la vita continuò a viaggiare, a studiare, a formarsi, a scrivere libri e trattati, animato da un insaziabile desiderio di conoscenza. Morì nel 1821, ad 86 anni, ma la sua memoria continua ad ispirare generazioni di studiosi e di medici. 

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