Il Museo Archeologico Etrusco “De Feis”: un gioiello nel cuore dell’Istituto Denza

brochure
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Buccheri orvietani perfettamente conservati, tra cui calici decorati “a cilindretto” con teoria di figure e oinochoai “a mascheroni”, un sarcofago etrusco di terracotta risalente al II secolo a. C., epigrafi e materiale di produzione romana, crateri a figure rosse di fattura campana, bolli laterizi di età romana, numerosi ex voto di terracotta e molte altre meraviglie compongono la collezione del Museo Archeologico Etrusco “De Feis”. Costituita dall’archeologo P. Leopoldo De Feis, alla fine del XIX secolo, la collezione fu concepita quale Museo didattico a beneficio del Collegio fiorentino “Alla Querce”, di cui lo studioso era Rettore.

reperti

“Due volte nella polvere, due volte sull’altar” – citando il più eminente romanziere italiano di tutti i tempi, Alessandro Manzoni – la meravigliosa raccolta (nata tra il 1869 e il 1882) visse momenti bui e di splendore: agli antipodi gli episodi del 1909, in cui, successivamente alla morte del Rettore, fu relegata ad un paio di occulte e anguste vetrine, e quello del 2003, anno in cui fu addirittura dichiarata di “eccezionale interesse archeologico e storico-artistico ai sensi degli artt. 2 comma 1c, 6, 8 del D.L. 490/1999” dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali per la Regione Toscana.

sarcofago de feis

Sebbene la collezione non abbia mai perso la natura barnabita – attualmente una delle poche non statali detenute da un Ente Ecclesiastico – ha di recente subito un trasferimento, lasciando il deposito in cui era stata accuratamente riposta, per essere rispolverata e poter brillare di nuova luce nella nostra luminosa Napoli. Quale luogo, dunque, sarebbe stato più appropriato per accogliere il prezioso assortimento, se non il baluardo di cultura antica e macchia mediterranea che resiste in quel di Posillipo, nelle immediate vicinanze del Parco Archeologico Pausilypon? Così, su richiesta del Padre Provinciale Pasquale Riillo, l’Istituto Collegio “Francesco Denza” ha contribuito, con il proprio impegno e adeguati spazi, a restituire degno luogo e lustro alla storica collezione.

sala del museo

Quattro sale per quattro ambienti diversi, predisposte dalla dott.ssa Fiorenza Grasso secondo le linee guida del precedente allestimento e rispettando le direttive fornite dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, perché ciascuno degli oltre ottocento reperti – datati tra l’Età del Bronzo e l’epoca imperiale – fosse valorizzato al meglio. Il Museo Archeologico Etrusco “De Feis”, infatti, non raccoglie solo un mirabile insieme di manufatti antichi, testimonianza delle culture arcaiche, ma delinea con tratto sicuro e preciso il contesto storico e culturale ottocentesco italiano: un’intera sezione – composta da 47 elementi – è dedicata a quei reperti donati alla collezione dalla famiglia d’Avalos nel 1875, quasi tutti provenienti dai territori circostanti Benevento.

reperti

Se i nuovi allestimenti, con i loro percorsi scanditi temporalmente e spazialmente, non tradiscono la vera essenza di ogni singolo manufatto, è altrettanto vero che la natura dell’esposizione resta fedele al proposito con il quale P. Leopoldo De Feis la concepì: spazio didattico in cui tanto le scolaresche, quanto i singoli cittadini, sono graditi ospiti, accolti e guidati durante tutto l’anno, previa prenotazione al numero 081.575.75.33.

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