Annie Pempinello, eccellenze nostrane

Dagli studi classici al palcoscenico la giovane Annie Pempinello racconta la sua esperienza

Capelli crespi e colori mediterranei, Annie Pempinello ha una formazione ibrida tra gli studi antichi (laureata in Lettere Classiche con indirizzo storico-archeologico antico e beni culturali) e il palcoscenico. La folgorazione a teatro con Carmelo Bene, i film, la scrittura, i viaggi. Ora è a Marsiglia dove si racconta in una breve chiacchierata.

Annie Pempinello con Susanna Canessa e Natalino Palena, Foto: Mina Fiore

Dove è nata?

Sono nata a Napoli.

 Quando ha deciso di fare l’attrice?

Inconsciamente devo averlo deciso quando ho visto Carmelo Bene. Ho avuto la fortuna che fosse amico dei miei genitori e frequentasse assiduamente la nostra casa. Avevo otto anni e credevo fosse un extraterrestre.

Quali sono le esperienze che l’hanno più formata? 

Con il collega e amico Salvatore Dota abbiamo scritto e interpretato il recital Viaggio in Grecia, quando si è unita a noi la violoncellista e folksinger Susanna Canessa con la sua musica e il suo canto, Viaggio in Grecia è diventato uno spettacolo (un omaggio alla Grecia, ai suoi poeti e al dono che la sua cultura ha fatto al mondo) vero e proprio e il grande fotografo Mimmo Jodice ci ha donato alcuni suoi meravigliosi scatti di statue che abbiamo proiettato durante la rappresentazione. Il lavoro è andato in scena in luoghi particolari: dagli scavi archeologici di Cuma alla sala del Toro Farnese al Museo archeologico nazionale di Napoli. Ho ideato numerosi recital di musica e poesia con la stessa Susanna Canessa, con Mauro Di Domenico (un omaggio a Ennio Morricone con Giancarlo Giannini), con i Solisti del teatro San Carlo di Napoli e molti altri. L’anno scorso ho girato in Cilento il film Veleni. La sceneggiatura è di Ruggero Cappuccio e la regia di Nadia Baldi, tra gli interpreti ci sono Tosca d’Aquino, Lello Arena, Giulio Forges Davanzati, Vincenzo Amato, Gea Martire, Franca Abategiovanni. Il film ha visto il ritorno al cinema di Giuseppe Mannajuolo (attore con Rossellini e tanti altri giganti del cinema italiano), oggi anima (con il direttore Mario Pellegrino) della raffinatissima galleria d’arte “Al Blu di Prussia” di Napoli. Esperienza bellissima e faticosa.

Spettacolo “Stop the war”, di e con Susanna Canessa, al Tunnel borbonico di Napoli. Foto: Alessandro Catocci

Lei si occupa anche di regia e drammaturgia, quale di queste attività le si addice maggiormente? 

La drammaturgia: in realtà la mia mente è continuamente impegnata a scrivere testi teatrali!

Quanta influenza ha avuto la sua formazione classica nella sua carriera di attrice/ regista? 

Ha pesato! Nel senso che spesso mi ha condizionata con un peso eccessivo. In assoluto è il mio eterno amore. 

Quali autori/ attori l’hanno più influenzata? 

Carmelo Bene, Peter Brook, Pinter, Eduardo, molti comici… Giovanna Mori, Federica Felice, Martin Stewart…Ho avuto un’altra grande fortuna: il più caro amico dei miei genitori è stato per quaranta ininterrotti anni Giorgio Albertazzi! Con Albertazzi ho collaborato anche alla scrittura del testo ispirato alla vita di Cicerone, La lingua pugnalata, che ha debuttato proprio al teatro antico di Tuscolo e ha proseguito la tournée nei teatri antichi d’Italia come quello di Ostia. Con lui ho recitato, tra l’altro, in Memorie di Adriano.

Nella galleria “Al Blu di Prussia”, dopo lo spettacolo “Itaca” in omaggio a Giorgio Albertazzi

Da quanto tempo vive a Marsiglia? Si tratta di un trasferimento definitivo? Di cosa si occupa lì?

A Marsiglia mi sono trasferita con la famiglia, cioè con mio marito, capitano di lungo corso,  direttore dei cantieri navali Palumbo Superyacht che hanno sede in questa città, e le mie figlie.
Mi piace vivere in posti diversi, è una bella esperienza, per ora sto perfezionando il mio francese e mi sto godendo la fantastica Biennale internazionale delle arti del circo. Ho già visto alcuni capolavori!

Progetti futuri?

A Marsiglia mi sto dedicando finalmente alla preparazione del mio libro di poesie, cosa che Albertazzi e Andrea Zanzotto mi spingevano a fare… pare sia arrivato il momento.

 

 

 

 

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