“Anteprima letteraria” al Giardino Parrasio di Maratea

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Durante il mese di agosto, la bellissima Maratea, sempre più animata da turismo di alto livello, ha proposto un evento promosso dalla Fondazione Fernando Sisinni.

Nello spazio denominato Il Giardino Parrasio, si è discusso, alla presenza dell’autore, di un libro  di Eugenio Martuscelli sul Castello di Muro Lucano. L’occasione è stata data dalla prossima pubblicazione di un’opera che tratterà dell’Architettura Fortificata in Basilicata. All’evento hanno partecipato: l’architetto Francesco Canestrini, Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggio; il dottor Michele Saponaro, della Soprintendenza ai Beni Storico-Artistici ed Etnoantropologici; l’archeologa Paola Stolfi, del Consiglio Nazionale delle Ricerche; il dottor Biagio Limongi, Storico dell’Arte; il professor Francesco Sisinni; l’autore, Cattedratico dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata; la discussione è stata introdotta dall’ingegner Biagio Sisinni e impreziosita dall’esibizione di Paolo Continanza con la sua chitarra.

Francesco Sisinni

“Il Parrasio” di Maratea è un piccolo giardino, parte integrante dell’antico palazzo De Lieto che recentemente è stato adibito a Museo e sorge attiguo al palazzo Sisinni, proprio nel cuore dell’antico Borgo di Maratea.

Il nome Parrasio trae origine da antiche radici e antica cultura, come spiega lo stesso professor Francesco Sisinni: Parrasio è una regione dell’Arcadia della Grecia antica ed è legata in qualche modo alla vita di Cristina di Svezia (Stoccolma 1626 – Roma 1689). La Regina era una donna molto intelligente, appassionata di libri antichi e manoscritti, di religione, di alchimia e scienza, di arte e di filosofia; il suo anticonformismo e la sua complessa personalità, le impedirono di fare scelte omologate agli usi e costumi del suo tempo, infatti si rifiutò di prendere marito per non essere subordinata a nessuno, cambiò religione e si convertì al Cattolicesimo.

Cristina di Svezia

Quando nel 1654 si trasferì a Roma dopo aver abdicato in favore del cugino Carlo Gustavo, fissò la sua residenza nel palazzo Orsini e cominciò a frequentare artisti e letterati dando origine ad un’Accademia cui fu dato il nome di Arcadia, alle pendici del Gianicolo si stabilì la sede dell’Arcadia e il luogo dove si svolgevano gli incontri letterari fu denominato “Bosco Parrasio”.

Ovviamente le dimensioni del Parrasio di Maratea sono ben diverse dal Bosco del Gianicolo, ma, come sottolinea il professor Sisinni, “in cultura l’ambizione non è mai troppa! Quel Giardino è un luogo molto suggestivo, romantico, speciale in cui, lontani dal ‘commercio degli uomini’ e dal ‘romore estivo’, studiosi amanti del Bello, quasi tutti ospiti della bella città, candidata ad essere Patrimonio Mondiale dell’Unesco, si riuniscono sul far della sera per vivere emozioni liriche dalla lettura di un classico, o a ragionar di bellezza in arte, dalla pittura all’architettura, dalla musica alla poesia, senza mai fare a meno della filosofia.”

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