Antonio Bulifon è il più importante editore della storia napoletana. Nato in povertà in Francia, fu massimo promotore della cultura partenopea.
La gioventù francese
Antonio Bulifon, in origine Antoine, nacque il 24 giugno del 1649 nella piccola Chaponnay, vicino Lione. Le informazioni biografiche provengono dalla migliore fonte possibile, Antonio stesso. Bulifon scrisse infatti una lettera autobiografica per correggere delle informazioni errate sul suo conto. Nella lettera Antonio scrisse di aver vissuto una giovinezza semplice e lontana dalle lettere. La sua voglia di scoprire il mondo e di imparare lo portò a lasciare la casa paterna a diciannove anni. Girò prima la Francia tra Marsiglia, Tolosa e Lione. Alla morte di Papa Clemente X, decise di visitare Roma. Ma fu solo a Napoli che trovò la sua casa.
L’incontro con Napoli
Innamoratosi del suo sito, della amenità delle sue campagne, della clemenza del suo clima e della avvenenza de’ suoi abitanti, fé risoluzione di sceglierla fra tante per sua perpetua stanza.
Antonio Bulifon, Lettere memorabili, istoriche, politiche ed erudite
Bulifon giunse a Napoli il 22 luglio 1670. La passione che maturò nei confronti della città lo portò alla decisione di stabilirsi all’ombra del Vesuvio. A Napoli, si emancipò dalla condizione di semi-analfabetismo lavorando come garzone in una stamperia. La scoperta del libro come oggetto dal valore inestimabile lo portò a intraprendere in proprio l’attività editoriale.
Bulifon editore
Il giovane iniziò a fare da editore a partire dall’apertura della sua piccola libreria in via San Biagio dei Librai. Il successo delle sue iniziative editoriali si legò al fatto che seppe intercettare la crescente curiosità per la storia, le tradizioni popolari e la stessa geografia di Napoli. Tra i tanti meriti che Bulifon ha avuto rientra certamente la ripubblicazione della Historia della città e del regno di Napoli. Il testo era stato pubblicato da Giovanni Antonio Summonte nel 1601, ma aveva incontrato le critiche della nobiltà partenopea. A sorpresa, la riedizione curata da Bulifon fu invece un successo enorme che lanciò l’attività del giovane francese.
Il circolo culturale napoletano
Il successo connesso alle pubblicazioni sulla storia e sulla cultura della città portarono Bulifon a potersi permettere un’espansione della sua attività. All’editoria divulgativa si aggiunsero presto i lavori di pubblicazioni letterarie, scientifiche e di diritto. A testimonianza dell’influenza culturale che l’editore aveva assunto, la sua tipografia e libreria occupò un intero palazzo in via Cisterna dell’Olio. Questa nuova sede fu il luogo attorno al quale gravitarono i maggiori esponenti di quella nuova cultura napoletana che si stava creando. Tra i moltissimi Francesco e Gennaro d’Andrea, Giacinto de Cristofaro, Tommaso Donzelli, Ascanio Pignatelli. Nonostante il suo ruolo di perno culturale della città di Napoli, Antonio si definiva con umiltà invidiabile un “semplice libraro ignorante, ma amichissimo dei virtuosi“.