State tutti cercando una scusa per uscire di casa, giusto? Eccone una valida! E, vi assicuro, tra A/R, analisi del sangue e visite mediche accurate per verificare la vostra idoneità alla donazione, guadagnerete, a occhio e croce, almeno tre ore di libertà.
C’è un disperato bisogno di sangue e piastrine. Da qualche giorno, un messaggio vocale rimbalza nei gruppi WhatsApp. È la voce di un’operatrice sanitaria dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon. “Da noi al Pausilipon la situazione è molto triste. Con il terrore del Coronavirus, donatori puntuali non vengono più. Qualcuno è in quarantena, qualcun altro ha paura e non viene. Abbiamo carenza di sangue e di piastrine. Abbiamo un’urgenza importante. Per i nostri piccoli pazienti che sono da noi, sono vitali. Per favore, diffondete. Si può donare tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 11.30”.
I donatori iscritti nei registri dell’Ospedale Cardarelli stanno ricevendo un sms breve e concreto. “Buongiorno. Chiedo urgentemente grande partecipazione per donazione sangue al Cardarelli. Siamo in piena emergenza. Grazie”.
C’è anche la storia di Angelica Romano, co-presidente dell’associazione nazionale “Un ponte per”, che si occupa di cooperazione internazionale ed è presente con progetti sociali in Iraq, Medio Oriente, Libano, Siria. L’organizzazione di volontariato si occupa di donne, sostegno a distanza e anche di salute, riportata dal sito donatori24h.it, in cui si legge: “Tutto, nella mia vita, dipende da una sacca di piastrine o sangue. Quando ti svegli la mattina, e necessiti di una trasfusione, sei debole, non riesci a respirare, e nemmeno a parlare. Vai nel reparto dell’ospedale per la trasfusione. Vedi passare davanti a te quella sacca che deve essere distribuita. I medici devono decidere a chi dare la priorità, e poi scelgono di darla a qualcuno che ha l’emoglobina più bassa di te. Sale la paura e pensi: chissà se qualcuno si farà la passeggiata fuori di casa e dal lavoro e andrà a donare per darti un altro giorno di vita”.