Capri, l’incontro tra Walter Benjamin e Asja Lacis

Capri
Capri

Capri, l’isola dei Faraglioni, fu il teatro di un incontro che avrebbe cambiato per sempre la vita del filosofo Walter Benjamin. Quello con l’attrice e regista lettone Asja Lacis.

Lei poteva uscire dal portone, girare l’angolo e stare sul tram: ma dei due dovevo essere io, a ogni costo, il primo a vedere l’altro. Perché se lei m’avesse sfiorato con la miccia del suo sguardo, io sarei volato in aria come un deposito di munizioni.

(W.Benjamin, Armi e munizioni)

Asja Lacis 

Nata in Lettonia nel 1891, Asja Lacis visse in prima persona il processo rivoluzionario che investì la Russia. Gli ideali rivoluzionari condizionarono la sua attività di drammaturga. In particolare fu esponente del teatro russo d’avanguardia. Collaboratrice di Brecht e fondatrice del teatro per ragazzi emarginati, la sua brillantezza intellettuale scatenerà in Benjamin un impulso di «emancipazione vitale». Asja, accompagnata dal regista teatrale Bernhard Reich, giunse a Capri nell’aprile del ’24 insieme alla figlioletta.

Walter Benjamin

Filosofo, critico e sociologo tedesco. Walter Benjamin è un nome che entra di diritto nel novero dei massimi pensatori del primo Novecento. Come spesso accade, la vita privata di una mente tanto brillante è costellata da momenti di inquietudine. Nel 1924 Benjamin lasciò la Germania alla ricerca di serenità e ispirazione. Alcuni amici gli indicarono Capri come ‘rifugio’ per sfuggire alla depressione e alle preoccupazioni economiche. Pertanto, nel maggio arrivò sull’isola e iniziò a dedicarsi alla stesura dell’Origine del dramma barocco tedesco.  

L’incontro a Capri

Il soggiorno a Capri resta però cerchiato nella biografia di Benjamin soprattutto per l’incontro con Asja Lacis. Entrambi erano in una relazione, ma entrambi non erano felici. Il regista Bernard Reich era già tornato in Germania, mentre la moglie di Benjamin, Dora Kellner, amava ormai un altro uomo. L’occasione dell’incontro fu il più comune dei pretesti. La barriera linguistica tra un commerciante caprese e la drammaturga lettone permise a Benjamin di presentarsi alla donna. Grazie alla mediazione linguistica del filosofo, Lacis poté infatti comprare un cartoccio di mandorle. Fortemente colpito dalla giovane, Benjamin non si fece pregare e la accompagnò a casa. Quando si congedò le chiese il permesso di passare a trovarla. 

Amici, amanti, colleghi

In una lettera all’amico Gershom Scholem, Benjamin parla di Lacis come di «una delle donne più notevoli» da lui mai conosciute. La frequentazione fu da subito stimolante. I due passavano intere giornate in compagnia, facendo da sprone intellettuale uno per l’altro. Insieme svilupparono la passione per Napoli. A suggellare questa passione comune, Benjamin e Lacis scrissero insieme l’articolo Neapel, pubblicato nel ’25 sul ‘Giornale di Francoforte’. In particolare, i due furono colpiti dalla sua vitalità e dalla sua ‘porosità’. Ciò che Benjamin e Lacis intendono con il termine ‘poroso’ è la compenetrazione di opposti, la mescolanza di aspetti contraddittori che tengono la città di Napoli in una realtà paradossale.

Altri personaggi: Ernesto de Martino, Antonio Bulifon

 

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