Lo slow food è una tematica molto in voga ultimamente, ed è sempre più di pubblico dominio. Ne parlano televisioni, radio, giornali e riviste ma in realtà, esattamente, cosa rappresentano queste due parole inglesi?
Lo slow food è un vero e proprio movimento culturale nato in Italia nel 1986 a Bra, in provincia di Cuneo. Ai tempi della fondazione, tale associazione, che si propose come organizzazione senza scopo di lucro, venne denominata Arci Gola, emanazione della più ampia associazione legata alla sinistra e denominata ARCI (Associazione Ricreativa Culturale Italiana).
Lo scopo principale del moderno slow food è promuovere il diritto al piacere, difendere la centralità del cibo e il suo giusto valore.
Sulla scia di queste “regole” il Club della zuppa ha presentato lo scorso marzo, a Santa Maria Capua Vetere, presso “Casa Vetere”, sita in via Lugnano, lo Slow food terre di Capua. Dopo, infatti, l’evento internazionale “Leguminosa 2016” ,organizzato da Slow food Campania, svoltosi dal 4 al 6 marzo, riscuotendo strepitosi consensi, è continuata la promozione e la valorizzazione dei legumi proprio tramite l’evento organizzato dal Club della Zuppa nei territori di Capua.
Hanno partecipato alla serata anche ospiti di grande importanza per quanto concerne il mondo enogastronomico e dello slow food quali: gli esponenti della condotta slow food di Benevento Giancarlo De Luca accompagnato dal suo socio Mario De Tommasi e lo chef di Casa Vetere Marco Nitride che hanno deliziato i presenti con un incantevole showcooking. Sono stati inoltre presentati prodotti eccezionali tra cui oli e verdure provenienti da aziende campane quali ad esempio l’Azienda Agricola “Torre a Oriente” di Benevento. A fine serata tre fortunati partecipanti hanno vinto uno stuzzicante omaggio composto da alcuni dei prodotti di cui si è discusso.
Una serata all’insegna del “buono, pulito e giusto”, tre parole che rappresentano esattamente il motto dello slow food. Se è vero che, come è usuale dire, noi siamo ciò che mangiamo, in un momento storico in cui spesso ci giungono notizie sconvolgenti circa la provenienza degli alimenti di cui ci cibiamo quotidianamente, (emblematico è il recente caso noto delle terre dei fuochi) è almeno un sollievo riscontrare oggettivamente che, nonostante tutto, vi siano ancora persone e investitori profondamente attaccati alla terra e alla agricoltura pulita, che cercano di proporre prodotti buoni e sani tramite una passione ed un amore certamente encomiabili.