L’Ali e l’Associazione Culturale Librai in Corso, in collaborazione con la scrittrice Valeria Parrella, hanno presentato, presso la libreria Ubik di Napoli, in via Benedetto Croce, un corso intensivo per diventare libraio.
L’iniziativa è rivolta principalmente a laureati e diplomati, e prevede un periodo di formazione di 32 ore a cura di “docenti” d’eccezione: tre amici librai, Salvatore di Maio, Giancarlo Piacci e Piero Rocchi, in cooperazione con professionisti del settore altamente qualificati ed esperti tra i quali Anna Parola, Giorgio Gizzi e Francesco Ferrara. Per chiunque fosse interessato e dotato d’indispensabile passione per il mondo dei libri, la partecipazione al corso prevede un costo di € 420 e inizierà nel mese di marzo.
Questa iniziativa rappresenta, da un lato, l’occasione ideale per acquisire le capacità necessarie per diventare un ottimo libraio e, dall’altro, portare alla ribalta il messaggio guida dell’associazione, ossia: “Le librerie devono dimostrare di non appartenere affatto al passato ma, al contrario, di avere ancora molto da esprimere, sia come presidi culturali che come veicoli di nuove idee e conoscenze”.
I promotori, infatti, hanno come scopo principale quello di arrestare il declino di libri e librerie, che nella odierna società sembrano sempre più messe da parte, in favore dei mezzi comunicativi di ultima generazione tecnologica, che non prevedono la carta stampata (ad esempio gli ebook: veri e propri libri multimediali).
Proprio allo scopo di dar forma a figure tridimensionali e competitive, l’Ali (Associazione librai italiani) incentiva la realizzazione di attività formative per migliorare e aggiornare la professionalità dei librai attraverso convegni, seminari, corsi e incontri. Si cerca così di arginare, almeno lievemente, la preponderanza del digitale a scapito del cartaceo.
L’impresa risulta ardua, tenuto conto che ormai la vita di ognuno di noi è costellata e dipendente da sistemi informatici come computer, smartphone e tablet che consentono un utilizzo delle informazioni rapido ed accessibile ovunque.
Un esempio di questo fenomeno è dato dai “digital natives” (i nativi digitali, ndr.) ovvero la nuova generazione che si caratterizza per essere nata e cresciuta a contatto con strumenti tecnologici e quindi capace di padroneggiare tali strumenti in modo del tutto naturale.
Nonostante siano evidenti i vantaggi determinati dalle nuove invenzioni tecnologiche, sembra necessario stabilire comunque una sorta di equilibrio tra passato e futuro, tra vecchio e nuovo, in modo da accogliere l’innovazione senza accantonare gli strumenti “classici”, come in questo caso libri e librerie. Grazie all’ Ali e all’Associazione Culturale Librai in Corso risulta più facile la ricerca di questo equilibrio, e dunque riuscire a preservare “antiche passioni” quali quella per la lettura e per la cura di una libreria.