La Campania si posiziona al primo posto tra le regioni del Sud Italia per numero di residenti stranieri; di questi, circa il 23% è ospitato nel territorio del Comune di Napoli. Molti di questi migranti sono africani, e negli ultimi vent’anni, soprattutto a Napoli e Caserta e nelle rispettive province, è divenuta sempre più significativa la presenza di quelli provenienti dal Burkina Faso.
Tenendo conto di questi dati, per promuovere un’integrazione tra i locali e i migranti, è nato il progetto “Burkinabell – Napoli incontra il Burkina Faso”, finanziato da Fondazioni for Africa, e promosso grazie alla collaborazione di tre associazioni: Song Taaba Adesib, Associazione Donne Burkinabé della Regione Campania e ABUN (Associazione dei Burkinabé Uniti di Napoli). Queste associazioni lavorano in sinergia con realtà locali quali LESS Impresa Sociale onlus, Liberetà di Napoli, la cooperativa Project Ahead e l’associazione culturale Tecla.
Il progetto, partito il 7 aprile e che proseguirà fino al mese di dicembre, prevede la realizzazione di laboratori di danza e musica, di batik (una particolare tecnica utilizzata per colorare i tessuti) e di cucina, per promuovere in città la conoscenza pratica della cultura burkinabé. I laboratori si svolgono nelle aule di Liberetà, ai Quartieri Spagnoli, precisamente in via Portacarrese a Montecalvario 69, e gli insegnanti sono ovviamente originari del Burkina Faso.
Adolphe Nikiema cura il laboratorio di danza e musica, Salam Taringuetin quello di batik, mentre Lalle Goumbane si occupa della cucina, insegnando tecniche di preparazione di piatti del suo paese che vengono poi degustati. Per giugno e luglio è in programma anche una rassegna di cinema burkinabé, che coinvolgerà non solo Napoli, ma anche comuni della provincia, come Afragola e Quarto, con un’alta presenza di migranti provenienti dal Burkina Faso.
Alle proiezioni dei film si prevede di far seguire dei momenti di dibattito, per consentire un confronto dialogato tra campani e burkinabé all’insegna di un obiettivo di pacifica convivenza. Il progetto “Burkinabell” è però più ambizioso, vuole infatti andare oltre la promozione culturale e l’integrazione, mirando ad offrire ai migranti nuove possibilità. A partire dal mese di settembre dunque le esperienze maturate dalle comunità burkinabé di Napoli e provincia confluiranno in attività di studio e progettuali, con la possibilità di elaborare progetti e promuovere buone prassi e nuove attività anche nei paesi d’origine.