Nizhny Novgorod, fine XV secolo: è l’ambientazione de “L’incantatrice”, opera in quattro atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij, su libretto del drammaturgo Ippolit Shpazhinsky, scritta tra il 1885 e il 1887, nel momento di piena maturità artistica del compositore russo.
La storia è quella di Natas’ja, affascinante proprietaria di una taverna, che si è inimicata, respingendolo, Mamyrov, braccio destro del principe Nikita Kurliatev. Mamyrov, per vendicarsi, diffonde la voce che Natas’ja sia un’incantatrice, in grado di far innamorare di sé qualsiasi uomo la veda.
Anche il principe Kurliatev si innamora della donna, e non essendo corrisposto cerca in tutti i modi di ottenerne il consenso; Mamyrov, allora, racconta tutto alla moglie e al figlio del principe, Jurij, che giura di vendicare l’onore della madre. Ma quando arriva di fronte a Natas’ja anche Jurij si innamora di lei, e insieme i due progettano di fuggire durante la notte, ignari delle trame ordite da Mamyrov, desideroso di vendetta.
Čajkovskij era rimasto molto colpito dall’opera quando ne vide una sua rappresentazione nel 1885, tanto che chiese a Shpazhinsky di trarne un libretto. La narrazione presentava dei tratti tipici della fiaba russa che non lasciarono immune il compositore, reduce da numerosi viaggi in Europa, ammiratore dell’opera italiana, francese e tedesca.
Čajkovskij era rimasto folgorato dai personaggi di Violetta Valery e Carmen, ai quali si ispirò per delineare la figura di Natas’ja; tanto che in una lettera indirizzata a Emilija Pavlovskaja, che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo della protagonista, il maestro scrive: «All’apparenza Nastas’ja è una donna perduta […] ma nell’intimo della sua anima c’è una forza, la forza dell’amore. Per questo amore lei è pronta a sacrificare tutto. […] Perché, altrimenti, si amerebbero personaggi come Violetta o Carmen?».
Venerdì 17 febbraio, a ben 130 anni dalla composizione, si terrà al Teatro San Carlo la primissima rappresentazione italiana di quest’opera, incastonata nella Stagione Lirica e di Balletto 2016/2017. A dirigere orchestra e coro sarà il maestro Zaurbek Gugkaev, con la partecipazione del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo coreografati da Renato Zanella.
Il cast vocale, composto dai solisti del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, vedrà alternarsi Marija Bajankina (17, 24, 25 febbraio) ed Ekaterina Latyševa (18, 19 febbraio) nel ruolo della protagonista, Jaroslav Petrjanik (17, 24, 25 febbraio) e Ivan Novoselov (18, 19 febbraio) nel ruolo del Principe Nikita Kurljatev, mentre Nikolaj Emcov è il Principe Jurij e Aleksej Tanovickij ricopre il doppio ruolo di Mamyrov e di Kud’ma, lo stregone. La regia è firmata dal britannico David Pountney.