Dalla Napoli dell’economia civile il principio di reciprocità per investire ancora nella cultura!

Vogliamo approfondire in questo contributo il principio di reciprocità, principio base della branca dell ‘economia  civile che trae origine, secondo le analisi critiche ex post, dal pensiero di Antonio Genovesi.

In particolare, secondo il professore Stefano Zamagni,  insigne studioso e promotore della Lectio Magistralis tenutasi in occasione della cerimonia di premiazione del 17 aprile 2021 per la prima edizione delle competizioni previste dal progetto culturale delle Olimpiadi dei Saperi Positivi, esperienza di cui vi stiamo raccontando i vari approcci prospettici nei diversi articoli, l’economia civile, che si basa proprio sul principio di reciprocità, intesa come teoria economica nasce in una tradizione di pensiero economico e filosofico che ha la sua radice di prossimità nell’umanesimo civile, e la sua origine primordiale invece soprattutto nelle evoluzioni del pensiero di Aristotele e nella quintessenza della persuasiva  oratoria  ciceroniana.
La  stagione aurea di tali innovative e ribaltanti posizioni di pensiero, che rivalutate con attenta consapevolezza stanno portando sempre più a definizioni importanti per le attuali connessioni tra politica, economia, cultura e sviluppo complessivamente sostenibile  nella nostra contemporaneità, quella che attinge ad una globalità fatta di una pluralità di radicamenti nel territorio, ha preso le fattezze dell’illuminismo napoletano ,  rappresentativo  ipso facto della tradizione italiana in modo del tutto particolare ma pienamente efficace e capace di risultare sostenibile e auspicabile proprio nel nostro tempo storico bisognoso di convergenze di obiettivi e finalità per ogni aspetto del vivere civile proprio perché ciascun aspetto possa essere  tutelato e valorizzato in ogni sua potenziale espressione grazie a una forma sinergica  di impegno tra istituzioni ed enti locali, tra gestioni pubbliche e attività di privati cittadini con la premessa,  anche obiettivo, che ciascun soggetto rappresentativo di una parte della società civile si ponga in condizione di ascolto dialogico superando ogni tendenza  all’individualismo e all’ autoreferenzialita’ e puntando invece a traguardi di benessere per la collettività.
A Napoli, dunque, nasce e si sviluppa con Antonio Genovesi, Gaetano Filangieri, Giacinto Dragonetti e altri, l’economia civile. E proprio a Napoli, su impulso della fervida attività di Raffaele Iovine, anche autorevolissimo studioso del pensiero di Genovesi, in autunno si apriranno i confronti della prima edizione del Festival partenopeo dell ‘economia civile dedicato ad Antonio Genovesi per un nuovo umanesimo civile.
Nell ‘ottica di una  prospettiva culturale di interpretazione della complessità economica, i cui parametri consentono la chiara lettura non più derogabile dei bisogni, divenuti emergenze per la cronicità del loro mancato soddisfacimento, di ogni individuo – bisogni coincidenti con diritti non più negabili per ciascuna latitudine del pianeta,
i principi di reciprocità e fraternità, concetti ricorrenti frequentemente nei preziosi messaggi di Papa Francesco  di francescana memoria, su cui si basa la teoria alternativa di mercato, del tutto contrapposti alla logica  capitalistica, ri-aprono la strada a interrelazioni culturali finalizzate a garantire la tenuta del sistema civile. E proprio alla luce della ‘sociabilita del sapere’ richiamata nel nostro ultimo articolo, evidenziamo come il principio di reciprocità venga pienamente attuato nel network delle Olimpiadi promossa dall’associazione del terzo settore della Pietrasanta: il principio  è caratterizzato dalla presenza di almeno tre soggetti, di cui uno, il cosiddetto homo reciprocans, compie un’azione nei confronti di un altro mosso non dalla logica dello scambio bensì da aspettativa di contributo attraverso ulteriore azione alla realizzazione degli obiettivi.
I rapporti sono in genere almeno bi-direzionali, indipendenti ma allo stesso tempo interconnessi:  in tal modo ogni contributo risulta   volontario e libero nell ‘ambito di una ratio generativa di collaborazioni reciproche in ogni trasferimento. La transitiva’ degli interventi garantisce l’ampliamento dei soggetti partecipanti. Motore mobile dei vari soggetti agenti e’ l ‘intelligenza emotiva non la sola razionalità considerato che il fine della reciprocità è  sostenere il pluralismo, condizione che permette ad una società di evolversi promuovendo un bene collettivo perché relazionale.
Nate da idee di persone di scuola, le Olimpiadi hanno coinvolto associazioni culturali e del terzo settore, atenei e naturalmente altre scuole in simbiosi con la complessiva attività della Pietrasanta  generativa di ulteriori rapporti di reciprocità!
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