Dalla parte dei cittadini, sempre

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

Contrastare l’evasione fiscale e contributiva, combattere la criminalità organizzata e il contrabbando di prodotti petroliferi, sostanze stupefacenti e tabacchi lavorati esteri, controllare la spesa pubblica, tutelare la proprietà intellettuale, i marchi e i diritti di privativa industriale, difendere il patrimonio indisponibile e i beni demaniali: ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere il ruolo della Guardia di Finanza nel nostro paese; e queste pagine, forse, diventerebbero ancor più lunghe e dense in una compagine territoriale complessa come la Campania, regione in cui all’atavico radicamento della malavita si accoppia una tradizionale “apatia” e indifferenza dei cittadini rispetto alle forze dell’ordine. Eppure, si sa, nelle realtà più difficili si possono avere anche i più interessanti risultati professionali: è questo, forse, il fil rouge del discorso del Generale di Divisione Giuseppe Mango, Comandante Regionale delle Fiamme Gialle dal giugno 2009. Con tre lauree (Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria) e un Master di II livello in “Diritto Tributario dell’Impresa” all’Università Bocconi di Milano, il generale Mango, quando discute, ha il dono prezioso dell’immediatezza, della chiarezza e dell’efficacia; chi seguì la cerimonia di insediamento alla Caserma Zanzur, ricorda la sua promessa: “Metterò a disposizione ogni energia fisica, intellettuale e spirituale a difesa dei cittadini onesti e dell’economia legale; lotterò contro la criminalità che mortifica questa bella, nobile e virtuosa terra campana”.

È passato il tempo utile per fare bilanci, e il Generale non si sottrae a una capillare overview sulla Guardia di Finanza nostrana; in prima battuta, però, è necessario notare che le Fiamme Gialle contano su un lavoro stratificato, che mette in campo una gamma amplissima di risorse umane: “La Guardia di Finanza dispone, nella Regione Campania, di circa 5.000 finanzieri, che conseguono costantemente importanti risultati di servizio, nei diversi settori caratterizzanti il ruolo di polizia economico-finanziaria, posta a tutela delle entrate e delle uscite dello Stato, degli Enti pubblici territoriali e dell’Unione europea, dei diritti dei cittadini, delle regole di funzionamento del mercato, della libera concorrenza, del sistema creditizio e del risparmio. Non mancano successi in altri settori operativi, in un’ottica sempre volta alla tutela della collettività e della competitività del sistema Paese”. Innumerevoli, dunque, le attività portate innanzi: nel corso del 2010, ad esempio, sono stati condotti 9.375 accertamenti patrimoniali e controlli fiscali, che hanno fatto emergere redditi sottratti a tassazione per oltre 2,6 miliardi di euro ed evasioni all’I.V.A. per circa 600 milioni di euro. Nell’ambito dei controlli sull’evasione fiscale, il Generale Mango ricorda l’operazione Dual Broker “che, nel maggio scorso, ha visto l’impegno congiunto dei Comandi Provinciali di Napoli e Salerno, nell’esecuzione di provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza e di perquisizioni in varie località site nelle regioni Campania, Lazio, Piemonte e Basilicata. L’indagine, che ha preso il via da alcune verifiche fiscali condotte nei confronti di soggetti operanti nel settore della commercializzazione di telefoni cellulari e prodotti tecnologici, ha consentito di scoprire una vasta frode-carosello, basata su un vorticoso giro di false fatture, ammontanti a circa 400 milioni di euro, causando così un’evasione IVA di circa 80 milioni di euro”.

Altro terreno delicatissimo, per la nostra regione, è la lotta alla malavita organizzata: “Sempre nel 2010”, continua il Generale, “sono state eseguite, oltre a classiche investigazioni di polizia, accurate indagini patrimoniali e bancarie. Complessivamente, su tale versante, sono stati svolti accertamenti nei confronti di 401 soggetti, pervenendo a denunciare 191 persone, delle quali 70 arrestate, per reati di associazione di stampo mafioso e violazione delle normative antimafia in genere. Sono stati sequestrati, inoltre, beni (immobili, aziende, autovetture, disponibilità finanziarie, ecc.) per un valore pari a oltre 382 milioni di euro. L’attività di contrasto è stata, quindi, rivolta anche ai settori tradizionalmente connessi ai fenomeni di crimine organizzato. Ne è conseguito che, per riciclaggio dei proventi da attività illecite, sono state denunciate 222 persone, di cui 29 tratte in arresto, con il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro. Per usura, invece, sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 86 persone, delle quali 25 arrestate, e sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 13 milioni di euro”. Da menzionare, ancora, almeno per quanto concerne la lotta al traffico di stupefacenti, l’operazione No production che ha portato, nell’area contigua alla statale Domiziana, al sequestro record di piante di marijuana, del peso di circa 2 tonnellate, il cui valore di mercato avrebbe sfiorato i 2 milioni di euro; mentre, nel settore del monitoraggio della spesa pubblica, nel 2010 le Fiamme Gialle campane hanno segnalato alla Corte dei Conti circa 345 milioni di euro di danni erariali causati da 600 soggetti.

E infine, due brevissimi passaggi su altri steps operativi della GDF Campania: “Il tempo è tiranno, ma vorrei ricordare, almeno, l’indagine Felix, che ci ha portato a scoprire 4 opifici clandestini e 422 mila prodotti contraffatti; ancora, in ambito di tutela territoriale, è da citare l’intervento Acque chiare. Regi Lagni, condotto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta con il coordinamento delle Procure della Repubblica di Nola e Santa Maria Capua Vetere, grazie al quale abbiamo scoperto un gravissimo caso di disastro ambientale che ha compromesso l’ecosistema di una vasta zona delle province di Caserta e di Napoli”, conclude il Generale Mango.

L’idea di una Campania virtuosa non è, quindi, un miraggio irraggiungibile: è questo che suggeriscono le parole pacate del Generale Mango, sempre dalla parte dei cittadini.

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