Gli antichi sapori partenopei, quelli di una tradizione che affonda le radici nei secoli andati, ma che ancora oggi sentiamo profondamente nostra, e con la quale gustosamente ci dilettiamo, saranno protagonisti il 23, 24 e 25 aprile 2016 a Licola, nella Sagra delle Antiche Taverne. Suggestiva cornice della manifestazione il Parco archeologico dell’Istituto scolastico “Giovanni Falcone”, lungo l’antica via Domiziana.
In una scenografia animata da oltre 300 figuranti in costume, tra musiche e danze tradizionali, sette taverne offriranno menù ispirati all’arte culinaria del Settecento, organizzati per temi e per alimenti. Ecco allora il richiamo al mare, immancabile in zona, e alla cucina delle famiglie dei pescatori, nella Taverna del Marenaro, dove verranno preparati la tradizionale zuppa di stocco e patate, la zuppa di cozze, l’impepata di cozze, e le meravigliose alici fritte, cibo semplice ed economico ma che delizia tutti i palati; come contorno, verdure alla brace.
Seconda tappa la Taverna del Ragù, la pietanza che ieri come oggi non può mancare a Napoli nelle case dove si rispetta la tradizione; ecco per chi vorrà assaggiarli i “maccaruni” al ragù, i deliziosi cavatelli con ragù e ricotta, e poi la carne, braciole e polpette, naturalmente al ragù, accompagnate da un contorno di carciofi.
Più varia l’offerta della Taverna dei Ciceri, incentrata essenzialmente sui legumi, ma non solo: pasta e cicerchie, pasta fagioli e cotiche, fagioli e scarole, spezzatino e bruschette.
Decisamente appetitose le proposte della Taverna del Casaro: pasta e patate, orecchiette con friarielli, ricottine, mostarde, e dulcis in fundo i fagottini di treccia alla brace.
E che dire della Taverna del Chianchiere, l’antico nome del macellaio? In questo stand saranno preparati polenta e salsicce, pasta alla genovese, salsicce e costolette alla brace, polpette, e, come è facile immaginare, il contorno sarà a base di friarielli.
Più modesta, o almeno così potrebbe sembrare, ma ugualmente molto gustosa, l’offerta della Taverna dei Poverielli: pasta e cavolo, zuppa di fave, riso e verza…fin qui cibo sano e semplice…ma che dire della trippa con patate, dei fegatini fritti, delle patate alla brace? Sicuramente un’autentica goduria…
Ultima tappa la Taverna della Fava, con le fave protagoniste assolute del menù: gnocchetti con fave, trofie al pesto di fave, cicoria e fave, formaggi alla brace con purea di fave, fave, pancetta e pecorino.
Durante la sagra saranno allestiti anche stands per l’esposizione e la vendita di prodotti agroalimentari, con una vasta scelta disponibile. La via Domiziana sarà allietata, oltre che dai profumi della cucina, dai suoni di chitarre, tammorre, castagnelle e putipù, con danzatori e musicanti che si esibiranno in villanelle, tarantelle e tammorriate, nel rispetto della più autentica tradizione partenopea.
E per restare nel solco della tradizione, non mancherà a ora di pranzo e di cena la classica posteggia, mentre i bambini potranno divertirsi con gli animali della Fattoria didattica organizzata dalla Masseria Pignata di Varcaturo, osservando oche, conigli, pecore e maiali e montando su pony e asinelli. La festa tradizionale si svolgerà presso l’Istituto “Giovanni Falcone”, in via Domiziana 150, con orari di apertura dalle 11 alle 16 e dalle 18 alle 23.