Un intero universo racchiuso nel più piccolo degli scrigni. A Napoli si può ripercorrere il viaggio “divino” di Dante grazie ad una torcia e ad una lente di ingrandimento, attraverso una serie di minuscole opere d’arte racchiuse in gusci di noce.
Si tratta di una collezione unica al mondo: la collezione SAME, in esposizione permanente al Museodivino, nel cuore del centro storico di Napoli. Settantacinque pezzi, di cui quarantadue scene ispirate alla Divina Commedia di Dante Alighieri e trentatré piccoli presepi contenuti all’interno di una cozza, di un pistacchio, di un nocciolo di ciliegio, o addirittura di un seme di canapa (che misura circa 5 millimetri). La collezione trae il nome dal suo artista: Antonio Maria Esposito, sacerdote a Castellammare di Stabia, che tra il 1942 e il 1999 realizzò, con l’ausilio di sottili strumenti e tanta pazienza, queste minuscole opere d’arte, dettagliatissime nella loro piccolezza, le cui “figure” sono fatte di pittura ad olio essiccata e modellata.
Il primo presepe nacque come reazione ad un momento difficile della vita di Don Antonio, la perdita di sua madre. Nel silenzio e nella solitudine del suo studio, il sacerdote continuò a dedicarsi per più di cinquant’anni a quello che divenne un vero e proprio esercizio spirituale, dando vita a miniature tra le più piccole e le più belle dell’arte italiana del secondo Novecento.
Ogni visitatore (anche il più piccino) sarà munito di torcia e lente di ingrandimento e sarà condotto dai volontari del Museodivino attraverso le opere e la vita di Don Antonio, in un “viaggio” a metà tra l’umano e il “divino”, proprio come quello di Dante. Al sommo poeta fiorentino il Museodivino dedica anche un’altra attività: Dante ad alta voce, un laboratorio aperto di lettura della Divina Commedia, condotto da Beatrice Portinari (clicca qui per tutti i dettagli).