Domenica 3 settembre: siti e musei gratis della Campania

Si rinnova anche a settembre 2017 l’iniziativa “Domeniche gratis al Museo”, che prevede l’apertura gratuita dei musei statali la prima domenica di ogni mese e che, nel corso del tempo, sta incontrando sempre di più il favore del pubblico.
Ecco di seguito, dunque, alcuni dei siti e musei delle varie province campane che saranno visitabili gratuitamente il prossimo 3 settembre:

palazzo reale di napoli

Provincia di Napoli:
– Scavi di Ercolano – La città di Ercolano venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio (79 d.C.), che la coprì con un’ingentissima massa di materiali eruttivi che, solidificandosi, hanno permesso la conservazione di oggetti altamente deperibili, come i papiri e il legno strutturale.
– Palazzo Reale – Appartamento Storico – Napoli – La fondazione del Palazzo Reale di Napoli risale ai primi del 1600, quando i Viceré spagnoli di Napoli decisero di costruire, per sé e per i soggiorni del Re di Spagna, una residenza spaziosa e confortevole.
– Castel Sant’Elmo e Certosa e Museo di San Martino – Il Castel Sant’Elmo è sede degli uffici della Direzione del Polo museale della Campania e del Museo del Novecento a Napoli. Ha ospitato numerose manifestazioni espositive di arte antica e contemporanea e ha svolto un’intensa attività di rassegne musicali di cinema e di teatro. La Certosa è tra i maggiori complessi monumentali di Napoli; costituisce, in assoluto, uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca.

pompei
Scavi di Pompei

– Museo e Parco di Capodimonte – Il bosco fu voluto da Carlo di Borbone nel 1734e trasformato poi dal Re Ferdinando II delle Due Sicilie in giardino all’inglese. Il Museo, invece, nasce da una collezione di oggetti d’arte raccolti da Papa Paolo III ereditati da Elisabetta, madre di Carlo di Borbone re di Napoli a partire dal 1734.
– MANN – Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei primi costituiti in Europa in un monumentale palazzo seicentesco tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’ ‘800, può vantare il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico in Italia.
– Scavi di Pompei – Gli scavi hanno restituito i resti dell’antica città di Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli con l’eruzione del 79 d.C. Iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell’epoca.

reggia di caserta

Provincia di Caserta:
– Reggia di Caserta – Nel 1750 Carlo di Borbone decise di erigere la reggia quale centro ideale del nuovo regno di Napoli, ormai autonomo e svincolato dall’egida spagnola. Il progetto per l’imponente costruzione fu affidato all’architetto Luigi Vanvitelli.
– Sala Espositiva presso il Castello Ducale di Sessa Aurunca – La sala ospita una piccola parte dei reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti tra il 1999 e il 2003 nell’area del Teatro Romano della città, uno dei più grandi e fastosi dell’Italia romana.
– Anfiteatro Campano a Santa Maria Capua Vetere – L’anfiteatro, il secondo in ordine di grandezza nell’Italia antica dopo il Colosseo, fu innalzato tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C., in sostituzione dell’arena meno capiente risalente ad età graccana.

parco archeologico di paestum
Parco archeologico di Paestum

Provincia di Salerno:
– Parco e Museo archeologico di Paestum – La città di Poseidonia venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. da un gruppo di Achei provenienti da Sibari che presero possesso del territorio a sud del fiume Sele. Il Museo raccoglie eccezionali reperti: da suppellettili preistoriche a corredi funerari della città lucana, dai resti architettonici e scultorei alle terrecotte.
– Villa Romana e Antiquarium di Minori – La Villa Marittima risale all’inizio del I sec. d.C. Interessanti sono il viridarium, il triclinium e le terme. Sulla terrazza è collegato l’annesso Antiquarium, che raccoglie pitture e materiale romano rinvenuto in altre ville della zona.
– Certosa di San Lorenzo Padula – La Certosa risale al 1306 quando prese il posto di una chiesa benedettina dell’VIII secolo. Nel 1998 l’Unesco la inserì nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed è seconda come grandezza solo a quella di Parma.

castello di montesarchio
Castello di Montesarchio

Provincia di Benevento:
– Teatro Romano di Benevento – Databile tra I e II secolo d.C., sorge nella zona occidentale della città antica. Il monumento, la cui cavea misura circa 98 metri di diametro, è costruito in opera cementizia con paramenti in blocchi di pietra calcarea e in laterizio.
– Castello di Montesarchio – Il Castello fu realizzato in epoca normanna, la sua presenza è documentata per la prima volta nello statuto di Federico II del 1241-1246. Di recente il Castello ospita la sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino.
– Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio – Realizzato all’interno del Castello di Montesarchio, il Museo ha una struttura di epoca normanna ma oggetto di continui rifacimenti fino a metà dell’800. L’allestimento museale è dedicato alla storia e all’archeologia della Valle.

complesso castellare di summonte
Complesso Castellare di Summonte

Provincia di Avellino:
– Museo Archeologico di Taurasi – La mostra-museo raccoglie testimonianze archeologiche del più antico popolamento del territorio di Taurasi e Mirabella Eclano nella valle del Calore, in cui sono state rinvenute numerose capanne, risalenti a circa 4500-4000 anni fa.
– Antiquarium di Mercogliano – L’Antiquarium è allestito nella cripta della Chiesa della Santissima Concezione. Sono conservati reperti provenienti dagli scavi effettuati nella cripta, utilizzata come luogo di sepoltura tra il XVII e il XIX secolo, soprattutto ceramica, epigrafi, medaglie devozionali.
– Museo Civico di Summonte – Il Museo sorge all’interno del Complesso Castellare di Summonte e raccoglie due collezioni, “Submontis medievalia”, con una serie di riproduzioni di armamenti generalmente utilizzati dalle guarnigioni militari tra XV e XVI secolo, e la seconda riunita nella “sezione archeologica”, tra le cui ceramiche si trovano due interessanti esemplari di lucerne a vaschetta in invetriata verde risalenti al XIII-XIV secolo.

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