Donne e virtù… Elogio della spinta all’emancipazione nella storia dei tempi

Il Giudizio di Paride - Jean-Marc Nattier
Il Giudizio di Paride - Jean-Marc Nattier
Passata all’attenzione della storia per la portata emancipatrice del suo salotto, Madame de Lambert, all’anagrafe Anne-Thérèse de Marguenat de Courcelles,  Marchesa di Saint-Bris, è una tra le figure femminili più interessanti del panorama culturale della Francia della sua epoca, quella tra la seconda meta del ‘ 600 e il primo trentennio del ‘700:  l’arte del dibattito e la promozione del confronto assumono una funzione educativa per questa nobildonna che dedica, tra l altro, ai suoi due figli altrettante opere pedagogico-educative. 
 
A Napoli circa un decennio prima Aurora Sanseverino animava il suo salotto partenopeo, come narrato in un precedente contributo; a Parigi Madame de Lambert nel 1710 avviava uno dei salotti più famosi dell’epoca all’Hôtel de Nevers (divenuto nel tempo sede della Bibliothèque Nationale), portando la dimensione degli interessi di questi “convegni”,  dalla letteratura alla filosofia, alla scienza fino alle questioni sociali. I suoi salotti accoglievano rappresentanti dell’aristocrazia ma anche esponenti della borghesia. Fra le personalità di rilievo abituali seguaci dei salotti furono Montesquieu, La Rochefoucauld, Marivaux, Fontenelle e i pittori Watteau e Nattier, che qui presentarono le loro proposte artistiche. E mentre madame de Lambert diveniva una delle prime sostenitrici dell’opera ‘Lettere persiane’, legata tra l ‘altro da un forte vincolo di amicizia all’ autore, che contribuì a far eleggere, nel 1727, all’Académie Française, lo scrittore Marivaux nutriva per lei una grande ammirazione, tanto da scolpirla, con il nome di Madame de Miran, nel romanzo ‘La vita di Marianna’, trama indicativa per un destino di donna segnato in negativo.
 
I salotti intanto divenivano sempre più l’occasione per propagandare le già diffuse tesi sull’emancipazione della donna, ricorrendo all’invito di un numero significativo di esponenti femminili socialmente impegnate. E Nattier, il cui nome resta legato ad una tonalità di blu ricorrente nella sua produzione artistica, raffigura anche  Madame Royer, immortalando nella tela l’intelligenza e la determinazione della donna che assumerà la direzione del Concert Spirituel a Parigi. Il pittore della bellezza, artista della  grazia femminile, imprigiona nella tela il fascino dei sorrisi delle principesse reali e delle più belle dame di Corte. Le opere di Nattier sono la rappresentazione della sua epoca e consegnano ai tempi donne reali, quelle contemporanee di Casanova e di Voltaire e le sue opere restano eterna testimonianza della Francia dell’eleganza e della raffinatezza in un contesto storico che esaltava la bellezza femminile e il ruolo delle donne nella società del tempo, celebrandole anche attraverso figure mitologiche.

La scelta di questi riferimenti culturali va nella direzione di rievocare evidenze espressive  esenti da stereotipi femminili e immerse in una realtà storica discutibile e oggettiva, quella della promozione della cultura per favorire crescita, emancipazione e libertà. E quell’umanesimo da cui avevano tratto la fiducia nell’uomo gli illuministi europei ritorna oggi come nuovo umanesimo civile, come forma di vita attiva fatta di socialitas e di libertas. Il 9 ottobre la fabbrica della cultura sempre attiva alla Pietrasanta ha aperto le porte dei due gioielli architettonici che sono le Cappelle del Santissimo Salvatore e la Cappella del Pontano con la mostra, proposta secondo una prospettiva altra, ‘Monne e Madonne, Il corpo e le virtù femminili’ con dipinti e sculture provenienti dalla Fondazione De Chiara De Maio. Inestimabile la bellezza artistica, coinvolgenti le riflessioni culturali promosse riferite all ‘ambito della sfera di vita che ci appartiene, quella che viviamo e quella che ripercorriamo grazie a studi e ad approfondimenti, tangibile la bellezza delle Cappelle potenziata dalla forza espressiva dei dipinti così come veicolata dal professor De Luca. E proprio quella artistica diviene dimensione strategica per l’ interazione tra linguaggi, tra culture, tra civiltà diverse che possono tuttavia dialogare portando ciascuna il valore della differenza e quindi della propria unicità. Area d’intersezione sono quei diritti irrinunciabili e quelle affermazioni evolutive che devono valere per ciascuna donna che nessun uomo può circondare di gabbie simboliche o reali.
Il riferimento al corpo e alle virtù femminili, sublimate anche attraverso i significati effettivi di vita ed emblematici per il richiamo alla non finitezza della Vergine, quel corpo e quel significato di virtù che i soggetti artistici restituiscono alla nostra memoria come uno scrigno di stereotipi di genere svelati – le donne infatti sono poste simbolicamente in primo piano grazie alla  scelta di fondo del critico d’arte consentendo il superamento della loro percezione come personaggi di contorno – trova triste e drammatica lettura comparata nella a dir poco difficile condizione delle donne afgane oggi.
 
Il ripristinato ministero per la promozione della virtù e per la prevenzione del vizio ad opera del vigente regime in Afghanistan consegna  all ‘attenzione di tutti gli uomini e di tutte le donne l’ urgenza di una educazione emozionale e sentimentale che riparta ex novo, al di fuori degli schemi delle sovrastrutture mentali che rendono miope lo sguardo di tanti in ogni civiltà e cultura che viviamo. Anche una mostra d ‘arte sulla donna con le opportune argomentazioni storico- culturali può contribuire all’educazione di nuove sensibilità e di nuove professionalità che facciano sempre più della cultura lo scudo levato contro ogni forma di violenza e di discriminazione. E sempre in Pietrasanta tra salotti di Parthenope, che promuovono forme libere e critiche di dibattito e confronto, e Olimpiadi dei Saperi Positivi  seconda annualità daremo il via ad un anno di studi pontaniani, con ulteriore valorizzazione della preziosa cappella testimonianza dell’umanesimo napoletano, e di approfondimenti di riferimenti inferenziali che illumineranno storie di donne passate e presenti per una rinnovata bellezza fatta di grazia e di forza!
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email
Share on telegram

La nostra rivista
La nostra
rivista
L’Espresso Napoletano diffonde quella Napoli ricca di storia, cultura, misteri, gioia e tradizione che rendono la città speciale e unico al mondo!

SCELTI PER TE