Trent’anni fa ci lasciava uno dei più grandi e influenti autori teatrali del Novecento, colui che, insieme a Luigi Pirandello, rappresenta ancora oggi uno dei massimi esponenti della drammaturgia italiana nel mondo. Eduardo De Filippo (1900-1984), figlio d’arte, era uomo di eccezionale levatura morale e grande severità, grande uomo di teatro, esperto conoscitore dell’uomo e accanito indagatore del senso dello stare al mondo. Le sue opere teatrali, pertanto, continuano ad affascinare, appassionare e far riflettere, anche e soprattutto attraverso la loro caratteristica risata amara e stanca, tanto lontana dal riso dianoetico beckettiano.
E’ per questo che, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Eduardo, il Comune di Napoli, l’Università degli studi di Napoli Federico II e la Fondazione Forum Universale delle Culture hanno organizzato un convegno, che si terrà mercoledì 7 maggio a partire dalle ore 9.00 presso il Centro Congressi Federico II (via Partenope 36), e che sarà l’occasione adatta non solo per ricordare la figura del grande autore e attore napoletano, ma anche per confrontarsi nuovamente e criticamente col suo teatro, ispezionato sotto diversi punti di vista da alcuni docenti dell’Ateneo e da altri esperti e amanti dell’opera eduardiana. Un incontro, quindi, all’insegna dell’arte e della riflessione, del confronto con la condizione attuale dell’uomo e della società, oltre che un tributo doveroso a uno dei più grandi cittadini napoletani di sempre.