Era il novembre del 2001, quasi 20 anni fa, quando iniziarono ufficialmente i lavori per la stazione Duomo della Metropolitana Linea 1. All’epoca non potevamo immaginare quanto avrebbero influito sull’aspetto di piazza Nicola Amore, dove sorgono i famosi Quattro Palazzi. Né che ci sarebbe voluto così tanto tempo per portarli finalmente a termine. Ma oggi ci siamo, e sta per essere consegnata nelle nostre mani non una semplice stazione ma una vera opera d’arte.
Gli scavi
Durante gli scavi sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici. E’ a questi che si deve l’incredibile ritardo nella realizzazione della stazione della metropolitana. Il progetto, ad opera dello Studio Fuksas, permetterà non solo di visitare questi tesori, ma anche di ammirarli dall’esterno, grazie a una cupola di vetro posta al centro della piazza. Queste le parole dell’architetto Massimiliano Fuksas riportate dal portale greenMe, autore della cupola insieme alla moglie Doriana Mandrelli.
“Al fine di preservare il tempio, è stata ideata una struttura geodetica a bolle con una cornice triangolare in acciaio e vetro per far entrare la luce naturale diretta. Il vetro consente la leggibilità visiva e la continuità dall’esterno verso l’interno, conferendo anche un tocco di leggerezza al volume al centro della piazza. L’aggiunta architettonica della copertura vetrosa “deforma” l’asse urbano e convoglia l’attenzione sulla piazza e sul tempio. Il primo livello seminterrato – concettualmente inscritto all’interno dell’ellisse di base della “bolla” – ospita il tempio”.
I reperti
Sì, perché gli scavi hanno riportato alla luce un tempio risalente al I secolo d.C., insieme a un porticato Ellenistico dell’età Flavia e a una pista da corsa del Gymnasium. Secondo le idee degli architetti, visionare i reperti archeologici dalla cupola sarà un’esperienza simile a quella degli astronauti che, dalla Luna, osservano il pianeta Terra. Una realtà all’apparenza silente ma in continuo movimento. L’apertura è fissata per questa primavera.