Fiocco di neve: una delizia tutta nuova dal rione Sanità

dolci della pasticceria
dolci della pasticceria

Un buon giornalista non dovrebbe lasciarsi prendere da troppi entusiasmi. L’eccesso nello scrivere, come nella vita, dovrebbe sempre essere evitato. Ogni parola, virgola, opinione o commento dovrebbe essere ben cogitato, rivisto e, se enfatico, sobriamente rettificato. Con il cibo è più complesso. Come si dice quando si agisce d’impulso, senza freni? “Una reazione di pancia”. Ecco con il cibo è più complesso perché la pancia e le papille spesso disinnescano il raziocinio, e la mano, ammansita in genere dal senno, va libera in balia del gusto.

Dolci della pasticceria

La “Pasticceria Poppella” alla Sanità ha innovato lanciando sul mercato e brevettando il “fiocco di neve”, un dolce tutto nuovo.
Racconta Ciro Poppella “eravamo in estate; con alcuni amici discutevamo di dolci, pensavamo a come guarnire le sfogliatelle, aggiungendo ingredienti differenti e magari insoliti. Mi sembrava però che fosse la solita variazione sul tema. Volevo invece qualcosa di nuovo, un gusto mai provato. Mi interessava lanciare un nuovo dolce e far sì che diventasse un classico.

Dolci della pasticceria

Nacque così il fiocco di neve. Pasta della brioche ripiena di crema al latte, ricotta, panna fresca e un ingrediente segreto”.

Il punto è che detto così non rende, il gusto infatti è davvero innovativo ed è per nulla simile ai soliti – eccellenti – sapori della nostra pasticceria. Il pasticcere è infatti riuscito a mettere sul mercato qualcosa che non ricorda null’altro e per me che sono un goloso di professione è davvero esaltante a maggior ragione se il risultato è sublime.

Cercherò, di dar fondo al mio spirito di cronista per raccontare nel dettaglio.

Il fiocco di neve si presenta allo sguardo come la parte sferica che sovrasta la brioche napoletana. Una sfera ricoperta da impalpabile zucchero a velo. Al morso è sofficissima, dopo una primissima resistenza della pasta della brioche si sprigiona massimo il sapore della guarnitura.

Dolci della pasticceria

Qui il capolavoro, la crema è infatti assolutamente vellutata, armonicissima e leggermente zuccherata: scordatevi i ripieni tradizionali a base di ricotta, come quello della cassata, del cannolo o della sfogliatella. Qui lo zucchero, il dolce in genere, è solo suggerito. Si sente molto di più il latte, fresco. Il fiocco di neve, non contraddice in alcun modo il suo nome, è infatti leggerissimo. “Si chiamava morbidone, in origine – prosegue Ciro Poppella – poi un mio amico tornando dalla montagna mi fece pensare al nome, ho scelto quello e mi sta portando bene.

Dolci della pasticceria

Sono contento che grazie a questo dolce siamo riusciti ad ‘uscire’ dalla Sanità ed entrare nelle case di tutta Napoli, il fiocco di neve è stato il nostro ambasciatore. Io ho lavorato molto e sin da giovane, nel tarallificio di famiglia. Noi abbiamo sempre dato un peso enorme al lavoro e vedere quindi che lo sforzo, il sacrificio, la dedizione è premiata beh mi riempie il cuore di gioia, spero in questo modo di contribuire al benessere della mia famiglia e del quartiere in genere. Alla Sanità stiamo, infatti, vivendo una piccola rivoluzione, cercando di dare un’immagine nuova, partendo proprio dal cibo come volano. Speriamo che possa sempre di più rafforzarsi questa vocazione, soprattutto per i nostri giovani. Io ad esempio ho due figli, Rita e Salvatore, senza i quali il mio lavoro sarebbe impossibile che mi aiutano con passione e che spero potranno incrementare sempre più la mia attività”.

Dolci della pasticceria

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