Se da Piazza dei Martiri avanzate su via Santa Caterina, superando la Feltrinelli alla vostra destra e, dopo alcuni metri, la Chiesa da cui il nome della strada, voltando a sinistra vi troverete su via Gaetano Filangieri. Dà il nome ad un bar, ad una farmacia e allo splendido cinema, ma chi era Gaetano Filangieri?
Gaetano Filangieri nacque a San Sebastiano al Vesuvio nel 1753 in una famiglia aristocratica. Fu giurista e filosofo del Regno di Napoli che con la sua opera La Scienza della Legislazione influenzò i pensatori di tutti il mondo. Destinato fin da bambino alla carriera militare, preferì invece gli studi giuridici, laureandosi in legge nel 1774. Già due anni prima, aveva pubblicato un testo dal titolo Morale de’ legislatori, che cercava di confutare il pensiero di Cesare Beccaria espresso nel Dei delitti e delle pene, dichiarandosi favorevole alla pena di morte e affermando che “nello stato di natura ciascuno ha il diritto di togliere la vita a tutti per proteggere la propria ingiustamente minacciata“.
Con il passare degli anni, nei suoi scritti sviluppò sempre di più il pensiero di una necessaria riforma legislativa basata sulla felicità individuale del cittadino come premessa di una buona costruzione di uno Stato giusto. Questo concetto, sviluppato ampiamente nella sua opera più importante, fa di lui a tutti gli effetti uno dei più grandi filosofi illuministi d’Europa.
La Scienza della Legislazione
Vi è un tribunale che esiste in ciascheduna nazione; ch’è invisibile, perché non ha alcuno de’ segni che potrebbero manifestarlo, ma che agisce di continuo, e che è più forte dei magistrati e delle leggi, de’ ministri e de’ re; che può essere pervertito dalle cattive leggi; corretto, diretto, reso giusto e virtuoso dalle buone; ma che non può né dalle une né dalle altre essere contrastato e dominato. Questo tribunale… è quello dell’opinione pubblica.
Composta da sette volumi, con La Scienza della Legislazione Gaetano Filangieri regala al mondo un’opera mastodontica in fatto di teoria del diritto. Riuscì purtroppo a completare solo i primi cinque volumi, prima di essere colpito dalla tubercolosi all’età di trentacinque anni. Leggi politiche, economiche, criminali, dell’educazione e religiose sono alcuni degli argomenti cardine di ogni volume del Filangieri. Il filosofo porta alla luce le ingiustizie sociali che rappresentavano una vera e propria piaga per Napoli, così come ogni grande città d’Europa. L’aristocrazia e il clero vengono rappresentati come sfruttatori del popolo e il Re come colui che dovrebbe farsi carico della rivoluzione giuridica, unica strada per livellare gli squilibri tra classi sociali.
Un’opera che rispecchia perfettamente il pensiero illuminista europeo, da cui fu influenzata e che a sua volta influenzò negli anni a venire. Messa all’Indice dalla Chiesa nel 1784 per i suoi attacchi al clero, fu insieme a Dei delitti e delle pene di Beccaria l’opera italiana più tradotta all’estero.
Filangieri e Benjamin Franklin
Rispettabilissimo uomo, dopo il corso di molti mesi mi è finalmente pervenuto il vostro prezioso dono, che io considero come uno de’ più gran premi, che ho ottenuti da’ miei lavori. Un sentimento di vanità sarebbe stato la conseguenza de’ vostri favori, se l’idea che ho della generosità dell’animo vostro non l’avesse prevenuto. Per mostrarvi la mia riconoscenza ho spedite al signo Pio segretario d’Ambasciata della Corte di Napoli in Parigi alcune copie della mia opera, coll’incarico di darvene una in mio nome, e di pregarvi d’accettarne anche delle altre nel caso che vogliate darle a qualche vostro amico. Io sono quasi in fine del terzo libro, che è quello che riguarda le leggi criminali.
– Estratto da una lettera di Gaetano Filangieri a Benjamin Franklin
Adesso, al netto dell’enorme importanza di cui godeva Filangieri in quel momento storico, lascia comunque di stucco quanto il riverbero del suo pensiero arrivò lontano. Tra il 1781 e il 1788, infatti, mantenne una fitta corrispondenza con Benjamin Franklin, scienziato e politico americano, che diede grandi contributi allo studio dell’elettricità e che fu tra i padri fondatori degli Stati Uniti d’America, ponendo la propria firma sulla Dichiarazione d’Indipendenza prima, e sulla Costituzione poi. Franklin, dopo aver letto La Scienza della Legislazione, rivolse a Filangieri un elogio entusiastico e tenne in considerazione le sue idee al momento della stesura della legge fondamentale degli Stati Uniti d’America.
Un uomo le cui idee furono più forti di qualsiasi distanza geografica, che nella sua vita, seppur breve, decostruì il concetto di società così come la si intendeva per sognarne una nuova, fondata sulla felicità individuale. La prossima volta che partendo da Piazza dei Martiri avanzerete per via Santa Caterina per poi imboccare via Filangieri, sappiate che state camminando lungo la strada intitolata all’uomo che ispirò la Costituzione americana.