Nato a Milano nel 1850, Giuseppe Mercalli è stato geologo, vulcanologo e sismologo tra i più importanti del suo tempo. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Naturali nel 1874, si dedica all’insegnamento diventando docente prima a Monza, a Reggio Calabria e all’Università di Catania per poi approdare definitivamente a Napoli una volta ottenuta la cattedra di vulcanologia e sismologia alla Federico II nel 1892. Proprio nella città partenopea porta avanti la maggior parte dei suoi studi sui vulcani e sui fenomeni sismici, anche grazie al suo ruolo di direttore dell’Osservatorio Vesuviano. Muore in circostanze tragiche, a causa di un incendio che si sviluppa nella sua abitazione, nel 1914.
La scala Mercalli
Giuseppe Mercalli è sicuramente conosciuto ai più per la scala di valutazione dell’intensità di un terremoto che porta il suo nome. A differenza della scala Richter che esprime la misura della magnitudo (ovvero l’energia sprigionata dal terremoto nel punto in cui frattura la crosta terrestre), la scala Mercalli esprime la forza distruttiva sulla base dei danni causati a cose e persone. Questa sua caratteristica descrittiva fa in modo che sia possibile valutare qualsiasi terremoto di cui sia rimasta traccia scritta, anche di decine (se non centinaia) di anni precedenti al momento della valutazione. Le due scale quindi, dati gli intenti completamente diversi, non sono minimamente confrontabili. La scala Mercalli utilizza numeri romani che vanno da I (impercettibile) a XII (apocalittico).
L’Osservatorio Vesuviano
L’Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo e fu fondato da re Ferdinando II di Borbone nel 1841.
Assunta la direzione dell’Osservatorio Mercalli ne progetta la riforma, basata su un programma di ricerca che prevedeva lo studio del Vesuvio, delle sue eruzioni e dei fenomeni sismici ad esso correlati. Fece della ricerca sul campo il punto focale del progetto, cercando di risollevare l’osservatorio dallo stato di abbandono in cui aveva versato negli ultimi anni. Purtroppo, la tragica fine di Mercalli non permise lo sviluppo del progetto nella sua totalità.
Oggi l’Osservatorio Vesuviano fa parte dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e si occupa principalmente di sorvegliare e studiare i vulcani attivi campani.