“[…] Il nome Chiatamone è l’adattamento della voce greca platamon, che indica una roccia marina scavata dalle grotte. E di grotte questa strada era piena: scavate per estrarre il tufo, o dedicate al culto di Serapide e Mithra, antri misteriosi e spettrali che furono a lungo teatro di riti orgiastici e sabba propiziatori. Fu il vicerè don Pedro de Toledo, nel XVI secolo, a ordinare che le gallerie ai piedi del monte Echia fossero distrutte. Stop, fine dei giochi, basta scandali.”
Non lungi da quei luoghi la cui descrizione è resa tanto efficacemente vivida da Vittorio Del Tufo nel suo ultimo libro, si è tenuta, lo scorso giovedì, la presentazione del volume del giornalista, edito con Rogiosi: Trentaremi – Storie di Napoli magica.
Per l’occasione, La Feltrinelli di Piazza dei Martiri ha ospitato un parterre di tutto rispetto, accorso per prendere parte all’evento, moderato da Pietro Treccagnoli, con la partecipazione di Titti Marrone e Marino Niola.
Insieme all’autore, a spiegare il percorso che ha portato alla creazione della pregiata opera, è intervenuto anche Sergio Siano, artefice delle stupende fotografie che si accompagnano allo scritto.
Un vertiginoso viaggio nella Napoli del mito e della leggenda, nel cuore esoterico e misterioso di una delle città più affascinanti del mondo, ma anche un documentatissimo reportage giornalistico, in cui imbattersi nel “fiume fantasma”, “il ponte degli impiccati”, il “diavolo della Pietrasanta” o scoprire i segreti di Virgilio Mago.
Ancora, ripercorrere i grandi misteri archeologici della città: dai ruderi di Posillipo ai sotterranei del centro antico dove si invocavano gli dei (e qualche volta i demoni), e dove il principe alchimista, Raimondo di Sangro, metteva a punto le sue strabilianti invenzioni, anticipando la scienza di almeno cento anni.
O ancora, più vicina a noi in termini temporali, la maledizione della Gajola, con la sua villa bianca addormentata sul mare, diventata famosa per le incredibili vicende che vi sono ambientate e per il tragico destino riservato a chi, nel corso degli anni, ne è stato proprietario.