Cielo, 33 quaderni mistici, è l’ultimo ultimo progetto di Caroline Peyron che oggi alle 17.00 sarà inaugurato nel Refettorio dell’affascinante Certosa di San Martino di Napoli. In mostra 33 quaderni d’arte dedicati ai più noti testi della letteratura mistica.
Artista francese, innamorata di Napoli, Caroline Peyron inizia la sua avventura artistica partenopea, con una serie di eventi concepiti secondo un itinerario espositivo indipendente dal consolidato circuito delle gallerie, distante da tendenze privilegiate se non quelle di promuovere dialogo, scambio culturale, riflessione, studio filologico e introiezione psicologica, di cui è intriso il suo percorso artistico, condotto attraverso il disegno, la pittura e la fotografia. Sorretta da quello che è stato definito il piacere della constatazione, la Peyron indugia su dati, fonti e suggestioni che riscrive e mette in scena nei suoi allestimenti. Ciascuna fase della sua ricerca si riallaccia alle precedenti, con continue variazioni o trasmigrazioni che generano, di volta in volta, una nuova compagine. A tal proposito si collocano, fra i tanti, progetti quali Bruciare l’Eneide? (2006) all’Institute Francais de Naples, sul tema dell’incompiutezza dell’opera d’arte, la distruzione attraverso il fuoco, il misticismo; Ai margini (2011) al Castel dell’Ovo, sulle nostre ossessioni inconsce o Artisti in Vetrina (2012) presso la bottega di Gino Ramaglia, a due passi dall’Accademia di Belle Arti, dove Caroline Peyron esibisce in silenzio se stessa mentre dipinge e disegna.
Con quest’ultimo suo lavoro, Cielo, 33 quaderni mistici, attraverso i versi di 33 tra i più noti testi della letteratura mistica – dal Cantico dei cantici di Salomone, al Libro della mia vita di Teresa D’Ávila, ai Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara di Shitao, passando per Juan de la Cruz, Fleur Jaeggy, Lao Tze, Dionigi l’Areopagita – la Peyron tesse un ordito ideale fatto di ricordi, di memorie e passioni. Una trama simile a un mosaico sparso in cui le pulsioni oniriche e le tensioni affettive interiorizzate dall’artista, sono restituite in chiave figurativa “attraverso – ha scritto la curatrice – grafie costruite con inchiostri, parole, ricami e tocchi di acquerello accostati alla matericità delle tele e alla trasparenza di pizzi e veli che certamente dovevano figurare nella ricca biblioteca dei monaci ed essere tra le fonti importanti delle loro meditazioni”. I suoi taccuini divengono sequenze decorate di confessioni cifrate, di immagini in cui elementi linguistici e elementi poetici si fondono nell’idea stessa di lavoro artistico: “Mi salvo col mio lavoro – ci spiega – sono fortunata di poter fare queste cose, danno un senso alla mia vita, il senso non è sempre chiaro ogni mattina quando mi sveglio: ho questi progetti sui quali lavoro che mi rintracciano”. I colori di Caroline Peyron sono il rosso, il nero e il bianco, il giallo e i segni spesso solo brevi graffi su fogli stesi ad asciugare che chiedono solo d’esser visti “come accade per la lettera rubata del racconto di E. A. Poe, cui fa riferimento Lacan, una la lettera che tutti cercano e nessuno vede, eppure la sua evidenza salta agli occhi”.
La mostra è visitabile secondo un calendario prefissato, che rispetterà la volontà dell’artista di essere sempre presente e condurre gli ospiti in un percorso privilegiato dispiegato in tutto il Museo. Nell’ambito del progetto, dal 24 ottobre si potrà aderire al laboratorio Il cielo da San Martino – promosso dall’Associazione Amici di Capodimonte – disegnando e dipingendo con la Peyron, come nel corso che da cinque anni tiene al Museo di Capodimonte. Il fine? Imparare a vedere e comprendere l’opera che si ha innanzi, senza medium e sovrastrutture ma solo grazie a un foglio, matite e acquerelli. Quest’anno, infine, con il percorso Natura morta: cibo e dintorni nelle opere delle maggiori collezioni museali a Napoli, l’ atelier di Caroline si diffonde anche in altri musei cittadini come il Museo Duca di Martina, la Villa Pignatelli, il Castel Sant’Elmo. Impossibile non accogliere con entusiasmo un programma tanto interessante e inedito.
La mostra sarà aperta nei seguenti giorni di ottobre, con la presenza di Caroline Peyron:
giovedì 1 ore 15-18
sabato 3 ore 15 -18 .30
lunedì 5 ore 15-18
martedì 6 ore 10-13
martedì 13 ore 14-17
venerdì 16 ore 15-18;
sabato 17 ore 17-19 – con letture Valentina Carnelutti;
lunedì 19 ore 10 -13
giovedì 22 ore 15-18
sabato 24 laboratorio di disegno Il cielo da San Martino, promosso dall’ Associazione
Amici di Capodimonte, ore 11.30- 13.30 e ore 16.30 -18.30
giovedì 29 ore 10-18