I Napoletani in prima linea per salvare la Biblioteca dei Girolamini

La città di Napoli si mobilita per la salvaguardia del suo straordinario patrimonio culturale, e “adotta” la Biblioteca dei Girolamini, uno dei suoi tesori più bistrattati e meno conosciuti. Nello scorso mese di ottobre sono nati “gli amici della biblioteca statale oratoriana dei Girolamini di Napoli”, un gruppo di napoletani, intellettuali e imprenditori, tra i quali Albachiara Caccavale, che dirige il teatro Augusteo dopo la scomparsa del marito Francesco, storico patron, lo scrittore Maurizio De Giovanni, la giornalista Titta Fiore, che si sono costituiti in associazione.

sala Vico GirolaminiScopo dichiarato quello di “sostenere e affiancare la biblioteca dei Girolamini nel suo sforzo di rinascita”. La biblioteca dei padri oratoriani, situata nel cuore del centro storico di Napoli, in via Duomo, fa parte di un complesso straordinario, costruito tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, che oltre alle quattro splendide sale in cui sono conservati i libri comprende la chiesa monumentale e la quadreria.

chiesa GirolaminiIl patrimonio della biblioteca è ricchissimo: 160mila volumi, tra cui cinquecentine, incunaboli, manoscritti rari, soprattutto spartiti che raccontano la storia musicale partenopea. Gli ultimi anni di vita di questo autentico scrigno sono stati funestati dai furti di volumi ben noti a tutti, evento triste ed eclatante che è andato a sommarsi all’isolamento e all’incuria già esistenti. Oggi, che molti libri sono stati recuperati, la biblioteca deve rinascere, e soprattutto la città di Napoli deve riappropriarsene.

libri antichiE vuole farlo, come ha dimostrato nello scorso ottobre la fila lunghissima davanti all’ingresso per un’apertura straordinaria di poche ore. L’associazione “Amici della biblioteca dei Girolamini” chiama ora la cittadinanza ad un impegno concreto, di promozione e finanziamento. Servono fondi per il restauro dei volumi, e per l’assunzione di nuovo personale che renda possibile la riapertura al pubblico e finalmente la libera fruizione da parte degli studiosi.

Girolamini bibliotecaEcco dunque l’idea di organizzare un’assemblea pubblica, alla quale tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare, lunedì 25 gennaio nel foyer del teatro Augusteo, messo a disposizione dalla padrona di casa Albachiara Caccavale, che ha dichiarato l’intento da parte dell’associazione di “parlare del problema e allargare il discorso ai giovani, facendo capire a tutti cosa possediamo, forse più di qualsiasi altra città al mondo”.

augusteo esternoFolta la partecipazione all’incontro, durante il quale diversi relatori si sono avvicendati per far conoscere la situazione della biblioteca, ed ha avuto inizio una raccolta di fondi per la stessa. I napoletani sono stati chiamati ad esserci, ed hanno risposto in tanti. “E’ un modo per dire che siamo qui” ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura Nino Daniele. “ Se vogliamo qui a Napoli – ha aggiunto – trovare una nuova possibilità di crescita dobbiamo puntare sulla cultura, ed è importante che proprio dal Mezzogiorno venga un segnale di partecipazione come questo”.

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