Napoli si può guardare da tanti posti, in tanti modi, con tanti occhi. Ma quali sono i panorami più belli di Napoli?
Il panorama di Napoli, in città, non si ammira soltanto dai colli o dai poggi. Si può ammirare un Vesuvio lontano, con la distesa del mare e il raggruppamento delle case strette l’una all’altra – insomma, un panorama – in ogni sala di ristorante, sui muri dei vicoli, in quadri grandi o piccoli nelle case di tutti i quartieri della città. Anche nei bassi, là dove il cielo e il mare si possono solo immaginare, lungo gli intonaci scrostati delle stanzucce, c’è spazio per una veduta di Napoli. Una stampa, una foto d’epoca. Insomma, qualcosa che ci possa far dire: “Ecco, questo è uno dei panorami più belli di Napoli”.
Perché “fissare Napoli”, per un napoletano, è come una preghiera, una memoria d’amore: lo spazio dal Vesuvio a Posillipo non è uno spazio “fisico”, bensì una “divinità”, come le immagini di San Gennaro o delle mille Madonne. O di Maradona. Il panorama di Napoli ci ricorda la poesia che “siamo”, noi di questa città. Esso è un’opera divina.
Il panorama di Napoli è uno degli scorci più famosi al mondo, per tanti motivi, tra cui certamente la cinematografia. Film come L’oro di Napoli, La baia di Napoli, e infiniti altri, hanno contribuito a forgiare il “mito” di questo luogo magico. Chiaramente “i” panorami di Napoli sono infiniti, ma questo è vero per ogni posto del mondo, cambiando infinitamente le prospettive e i punti di vista spaziali. Qui citeremo cinque “punti” della città da cui si possono osservare la geografia e la storia della città da angolazioni differenti.
Dall’alto… sul Golfo
Una delle vedute più “ad ampio raggio” su Napoli è certamente quella che si gode da Castel Sant’Elmo. A pochi passi dalla Certosa di San Martino, appoggiati al parapetto da cui si diparte la famosa pedamentina, la città si presenta in tutta la sua vastità. Si può giocare a riconoscere i campanili, e si scorge la lunghissima “ferita” di Spaccanapoli, che fende in due parti la città, come dopo un colpo di sciabola. E in fondo, laggiù, il Vesuvio.
Un altro “flash” è quello che ci si regala dalla collina di Pizzofalcone, dal mitico Monte Echia, raggiungibile dalle Rampe Lamont Young. Stavolta l’esperienza visiva è quella di un “salto”, attraverso le case della zona del Chiatamone, fino al mare, che ci viene addosso. Il panorama più “classico” di Napoli, quello delle cartoline di più di un secolo di fotografia, è quello di Posillipo, alla sommità delle famose Rampe di Sant’Antonio. Questo rientra di diritto nei panorami più belli di Napoli.
“Altre” vedute, “altre” esperienze
Napoli non è necessariamente da ammirare dall’alto come “da un drone”. “Tutto” è panorama, in una città, cambiano gli “oggetti” di prossimità, cambia l’angolo d’anima in cui si fissa lo sguardo, rapiti. Dunque, ad esempio, il Borgo di Marechiaro è un’esperienza visivo-panoramica sui generis. Le case del borgo dei pescatori “coprono” migliaia di edifici lungo la costa. Bisogna dunque “sporgersi” sul mare per vedere, in lontananza, soltanto il Vesuvio che pare “allungarsi” anch’esso, per incrociare il nostro sguardo. Si “vede” di meno, da Marechiaro, dal Borgo, ma si “immagina” tantissimo.
E poi c’è il Parco Virgiliano, che ci offre una veduta completamente diversa dalle altre, in quanto lo sguardo “cambia direzione”. Si può guardare verso il vulcano più grande, qui, ma ci si può anche volgere a destra, verso l’altra “terra che arde”, i Campi Flegrei, e sfiorare Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida. E, giù, l’isolotto di Nisida.