I salotti letterari di Napoli: dall’impegno di Aurora Sanseverino alle sfide di oggi!

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Il letterato e musicista, ma anche esperto giurista, Saverio Mattei, nella ‘Dissertazione dell ‘ utilità o inutilità delle accademie’, del 1780, evidenzia il ruolo che avrebbero  potuto ancora avere le Accademie culturali, rispetto al momento di crisi che stavano vivendo nel suo tempo, e pone l’accento nella strutturazione di un Regolamento tipo per le Accademie stesse, e precisamente nell’ articolo XII del suo Statuto, sulla opportunità di incontri settimanali da dedicare alle lettere e ai versi recuperando, e riproponendo dunque, quel modus così affabile dei salotti letterari che fin dall’ inizio del 1700 aveva contribuito ad elevare culturalmente animi e intelligenze.
 
E quei salotti  venivano sovente promossi e condotti da sensibilità femminili che con determinazione e passione spingevano, non tanto inconsapevolmente secondo noi, attraverso quegli incontri finalizzati a dissertazioni letterarie, filosofiche o musicali verso un diverso ruolo della donna che esulasse dagli schemi e dalle sovrastrutture, non ancora del tutto demolite nel nostro presente, che le vedevano relegate nel nucleo familiare. Il ‘700, a livello europeo, si connota per l’attività intellettuale particolarmente intensa che promuove, con esiti diversi a seconda delle aree geografiche, sinergie tra linee di pensiero e determinazioni di governi reali nel senso di monarchici. A Napoli, in particolare, eleganti salotti riunivano giuristi, letterati, poeti ma anche musicisti e filosofi: uno di questi salotti accompagnò la raffinata arte di poetessa di Aurora Sanseverino, nonna materna del principe di Sansevero la cui immortalità si respira soprattutto aggirandosi tra i ciottoli delle vie del centro storico che ne custodiscono la memoria e a cui il Presidente della Pietrasanta, Raffaele Iovine, nelle sue vesti di attento studioso e ricercatore d’archivio, ha dedicato approfondimenti documentali. Dama aristocratica bellissima, la principessa Aurora riuscì a riunire nel suo salotto quel vivace fermento che in maniera analoga, a Roma, e siamo nell’ultimo decennio del XVII, dava vita all’Accademia dell’Arcadia. Anche Aurora si iscrisse all’Arcadia e, come da statuto dell’Accademia, assunse uno pseudonimo, quello di Lucinda Coritesia: si iscrisse poi anche alla Colonia arcadica Sebezia di Napoli, colonia legata nella sua denominazione al fiume Sebeto che bagnava Napoli. Ma già quel suo salotto assumeva il profilo di una vera  accademia fino a divenire il maggior centro culturale del Regno di Napoli. Fu una vera mecenate e commissionò la musica delle sue commedie a Haendel, Cimarosa, Perti… a conferma del suo essere donna tra le vie della musica e della poesia! Il suo salotto di Port’Alba accoglieva non solo esponenti culturali napoletani ma provenienti anche da lontano che si spostavano proprio per incontrarla. Riusciva quindi a coinvolgere nella sua fucina culturale personaggi diversi che finivano poi con l’avvicendarsi in quelle dinamiche promotrici di evoluzione intellettuale con una sensibilità che le proveniva dalle sofferenze di vita personali rendendola più predisposta verso il prossimo.

Con una sensazione, quella di chi scrive, che si avvicina allo straniamento letterario evocato dalla migliore interpretazione critica, pensiamo a Umberto Eco in particolare,  approfondimenti tematici riconducono ogni volta alla presenza simbolica del fiume Sebeto nelle vicende culturali partenopee e a quel legame con la sirena-ninfa Parthenope che ha segnato l’ origine della città in un passaggio cruciale tra fasi di civiltà come finora abbiamo riportato all ‘attenzione dei lettori. L’esistenza della Colonia Sebezia, fondata a Napoli il 17 agosto 1703, e dunque la conferma implicita del significato cui rimandava, resta fissata in un obolo coniato a Napoli nel IV sec. a. C. che mostra una testa di giovane divinità fluviale e intorno la leggenda del Sebeto, dall’altro una ninfa alata seduta su una hydria rovesciata e intorno Neapolis. Ma anche soltanto pochi giorni fa, il 24 giugno in quel di Pietrasanta, nel decimo anniversario della sottoscrizione di quel comodato che sta offrendo una miriade di opportunità di riscoperte di bellezze anche ‘sommerse’, basti pensare alla voce dell’acqua, quella del Sebeto, che scandisce i sotterranei dell’imponente complesso architettonico, il rettore della Pietrasanta, Monsignor Vincenzo De Gregorio, ha ricordato al numeroso pubblico il paliotto della Cappella del Tesoro di San Gennaro che reca tra i soggetti scolpiti negli argenti anche Parthenope e Sebeto, a suggello, ci vien da pensare, di quella operazione di sincretismo che rinsalda il vincolo imprescindibile tra storia, miti e spiritualità. E gli eventi formativi promossi nell’ambito delle Olimpiadi dei Saperi Positivi e della Pietrasanta tutta si pongono, perché no, anche come salotti letterari attraverso cui andare a riscoprire la ricchezza di valori e colori già noti ma da rileggere per il rimando all’immenso cosmico di ciascuno, dedicandoli proprio a tutte le persone interessate ad andare oltre! Il primo appuntamento è fissato per la mattinata del 7 luglio 2021 con il battesimo della rassegna letteraria, che da settembre avrà cadenza mensile, volta a coinvolgere prioritariamente studentesse e studenti, ma anche adulti partenopei e non, per salotti letterari che siano fucine di riscrittura della bellezza del suono poetico e musicale! 
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