Il Vesuvio, da sempre simbolo di Napoli nel bene e nel male, il centro del paesaggio partenopeo, raffigurato da Lino Fiorito, pittore e scenografo, diventa protagonista di una mostra al Mann, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’inaugurazione sabato 5 marzo 2016 alle ore 11, l’esposizione sarà visitabile fino al 4 aprile, dal lunedì alla domenica (con esclusione del martedì, giorno di chiusura del museo) dalle 9 alle 19.
Il Vesuvio protagonista, rappresentato in sette acquerelli su carta, in un gioco delicato di colori, dal rosa al grigio, al giallo, all’azzurro, al marrone. Il Vesuvio o meglio i “Vesuvii”, come recita il titolo dato alla mostra. Sì, perché, come scrive Lino Fiorito nella sua introduzione al catalogo che accompagna l’esposizione, “I Vesuvii sono tanti quanto i giorni”.
Il vulcano cambia i suoi colori a seconda dell’orario e del tempo, si copre di neve o si lascia avvolgere dalla nebbia, o dalle nuvole, oppure su di esso svetta l’azzurro del cielo limpido, il sole abbagliante, o si manifesta un’alba rosata e serena. Infiniti Vesuvii dunque, che il pittore ha rappresentato sulla carta con le sue personalissime mescolanze di colori, con i quali ama giocare, come dimostrano sue creazioni precedenti, tra le quali le ceramiche esposte nel 2014 proprio a Napoli, nel Museo Duca di Martina.
Questa mostra è stata realizzata con il supporto del Servizio educativo del Mann, in collaborazione con Paolo Bowinkel Galleria d’Arte e Maurizio Marinella, nell’ambito degli “Incontri di Archeologia”. A corredare l’esposizione un catalogo con interventi di Marco De Gemmis, responsabile del Servizio educativo del Museo, un testo del vulcanologo francese Patrick Allard, una poesia di Luigi Trucillo e una fotografia di Antonio Biasucci.
Alla mostra è stato concesso il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee; si tratta di un programma di patrocinio (declinato al femminile, quindi come matronato, richiamando il Madre, il Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina) varato nel 2013 e volto al riconoscimento e alla promozione di progetti che per il loro valore e la qualità culturale stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica e il dialogo fra le diverse discipline, quando la mediazione artistica può diventare stimolo al progresso collettivo.