Il centro storico di Napoli tra i lumi del dialogo

Centro storico
Centro storico

Che il cuore del centro storico di Napoli sia un luogo “narrante” tra verità e leggende, tra superstizioni e tradizioni, tra misteri e svelamenti lo racconta ogni pietra, grande o piccola che sia.

Ogni pietra del centro storico che “parla” al calpestio dei passi di ogni visitatore, turista o napoletano “verace” che si addentri tra decumani ed echi universali del passato. Che in quello stesso cuore, il centro storico, così antico e così vivo ad un tempo, le narrazioni, tra distinzioni e interazioni, scorrano anche grazie ai “Dialoghi con il territorio” è una sfida che si rinnova ad ogni appuntamento.

La nostra scelta

Scegliere il dialogo è la via più naturale e difficile ad un tempo, di certo quella che riteniamo più efficace per arrivare ai giovani, alle istituzioni, alle associazioni del terzo settore, ai privati. E dunque, sul territorio, la modalità dialogica delle Olimpiadi dei Saperi Positivi e dell’Acropoli dei Saperi, espressione unica e integrata del progetto formativo indirizzato ai giovani per il tramite delle scuole, mette insieme intelligenze ed energie, sensibilità e coscienze per cercare spiragli interpretativi e possibili soluzioni per le innumerevoli esigenze ed emergenze da affrontare.

Le acque mediterranee di Partenope

Flutti e voci del mare che bagna Napoli dunque. Quello stesso mare che ha lambito Neapolis o Partenope è la forma di vita, e di conoscenza trasversale, scelta per sostenere, nel nostro piccolo, la rivoluzione contemporanea che ci invita a vivere il cambio di rotta perseguibile anche attraverso le misure del Pnrr calate su ogni realtà. La macrotematica dell’acqua consente una pluralità di approcci per la conoscenza di temi, per la valutazione di sviluppi e di contributi di pensiero che portano ad una fiducia costruttiva per il presente che diviene gradualmente futuro.

Interazione tra i Saperi

Di quella vita da riscoprire sia da un punto di vista scientifico sia artistico sia storico: il secondo e il terzo appuntamento sul Mediterraneo, che ha visto formarsi la vocazione europea nella parte orientale della ‘nostra’ Europa, hanno coinvolto i ragazzi e le ragazze nella riflessione sulla necessaria tutela delle biodiversità per il rispetto dell’equilibrio ambientale e sulla transizione ecologica, con naturali implicazioni su una economia diversa da quella attuale, nonché sul ritrovamento di reperti e riferimenti alla realtà attuale del Mediterraneo. Archeologia e Scienze dunque come opportunità di approfondimento per il valore e il significato del Mediterraneo, eredità culturale che attraversa i tempi.

In particolare, viene evidenziata la natura pacifica delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo nel periodo pre-ellenico, ma anche come il primo capitolo della civiltà occidentale, rappresentato dai Minoici provenienti dal vicino Oriente, sia stato un progressivo evolversi in un contesto multietnico, fortemente inclusivo.

Il mito di Europa

Qui ha origine il mito di Europa, principessa fenicia, figlia di Agenore e Telefessa. Zeus, avendola vista in spiaggia a raccogliere fiori insieme alle sue compagne se ne invaghisce, tanto da chiedere ad Ermes di far avvicinare i buoi del padre di Europa verso quel luogo, per non insospettire nessuno. Il padre degli dei si trasformò in un bellissimo e bianco toro, si avvicinò alla fanciulla per nulla intimorita e si stese ai suoi piedi. Ammirandone la mansuetudine e non pensando minimamente che dietro potesse esserci un inganno, Europa gli salì sul dorso. Zeus la rapì attraversando il mare e trasportandola a Cnosso, sull’isola di Creta. La fanciulla generò tre figli, tra i quali Minosse, re di Creta, Radamanto, giudice degli inferi e Sarpedonte.

Le radici dell’oggi

All’etimologia mitica viene accostata quella dell’Europa come il continente oltre il tramonto (Erebos) evocando la suggestiva idea di Hegel secondo cui l’Europa è il tramonto, la fine della storia del mondo così come l’Asia ne è il principio. Intanto miti e storia viaggiano attraverso la rete e diventano temi di saggi scientifici, ma anche di videoclip e di articoli divulgativi entrando a far parte del circuito del soft power.

L’ involuzione attuale delle relazioni internazionali e gli attuali conflitti a che cosa porteranno? Forse proprio dagli scambi culturali tra studenti di diverse paesi è possibile sviluppare una cultura della pace e della convivenza all’insegna dei lumi della tolleranza!

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