Il Cortile delle Statue rappresenta il cuore del monumentale Chiostro del Salvatore. il Cortile è un pantheon che rende gloria alla cultura napoletana di tutti i tempi.
Quando l’imponente struttura cinquecentesca, la Casa Madre gesuitica del Salvatore, divenne sede dell’Ateneo federiciano, il suo fulcro divenne il cortile monumentale. All’indomani dell’Unità, l’università scelse il cortile come pantheon del sapere. Il progetto fu infatti quello di rendere onore alla grandezza della sapienza napoletana, decorando gli archi del chiostro con personaggi illustri della cultura napoletana di ogni tempo. La funzione delle statue era doppia; non solo celebrare i grandi, ma anche esortare le nuove generazioni all’esempio etico e alla ricerca scientifica. Fu così che, grazie al Cortile delle Statue, il chiostro gesuitico del Cinquecento si trasformò di fatto in un tempio della cultura laica.
Il 2 gennaio 1865 furono inaugurate le quattro statue a figura intera del portico inferiore. In effetti, al piano terraneo del chiostro si trovano tutt’ora disposte quattro imponenti statue che accolgono gli studenti. Le figure stanti sono quelle di Pier delle Vigne, Giambattista Vico, Giordano Bruno e Tommaso d’Aquino. Tutte eseguite in marmo di Carrara nel 1863. Paolo Emilio Imbriani spiegò, con parole enfatiche, la scelta di onorare questi uomini. Questi personaggi avevano dedicato la propria vita alla ricerca della vera scienza. Pertanto, la gloria che la città riservava loro avrebbe ispirato a lungo i giovani studenti a fare lo stesso. Nelle parole dedicate dall’Università a questi uomini si legge l’importanza di queste figure per la cultura napoletana:
Pier delle Vigne, consigliere di re, legislatore e fondatore del nostro studio napolitano. Tommaso d’Aquino, professore nello studio nostro, sentì oltre la condizione de’ tempi, e scrisse altamente delle ragioni del principato civile e de’ fondamenti della scienza umana. Giordano Bruno ruppe guerra nobilissima ai sofismi della scuola, evocando a libertà filosofica gl’intelletti, indagatore de’ secreti della natura. Giambattista Vico, profeta del pensiero, annunziò una scienza che i posteri soli riconobbero.
Il quadrumvirato dei grandi della ‘vera scienza’ non è però certamente isolato. Il progetto iniziale dell’università si è infatti ampliato nel corso del tempo. Oggi nove busti di altrettante figure eminenti circondano le quattro statue. I novi busti raffigurano Bertrando Spaventa, Francesco Fiorentino, Antonio Tari, Salvatore Tommasi, Francesco De Sanctis, Luigi Palmieri, Giacomo Leopardi, Carlo Troya. Il nono busto, privo di intestazione, ancora non attribuibile poiché mancano epigrafe e firma dell’autore, potrebbe raffigurare il botanico Alexander Von Humboldt.