“Faremo il nuovo Festival di Napoli, mi hanno chiesto di occuparmene, ci sarà un forte rilancio”. Con queste parole Giulio Rapetti, in arte Mogol, promette di riportare in auge un simbolo storico della canzone partenopea. Dal 1952, il palco del Festival è una piattaforma di lancio per numerosi artisti napoletani e non, e questa tradizione verrà a breve ripresa; nel 2019 sarà Mogol a fare da direttore artistico.
Il Festival è nato nel 1952 a Napoli; trasmesso dalla RAI, riscosse da subito grande successo e attirò l’attenzione non solo dei napoletani ma di tutti gli spettatori italiani. Ha ospitato artisti di alto calibro come Nilla Pizzi, Nunzio Gallo, Domenico Modugno e Ornella Vanoni che hanno portato canzoni di altrettanto spessore quali “Desiderio ‘e sole” (che vinse nella prima edizione del 1952) e “Tu si ‘na cosa grande” (del 1964). Nonostante il successo, nel 2004 la trasmissione subisce una battuta d’arresto e la trasmissione annuale del festival viene interrotta. Dopo 14 anni di stop si è pronti a riprendere con l’entusiasmo di un nuovo direttore artistico.
L’intento di Mogol è quello di dare una possibilità di rinascita a una musica più autentica radicata al territorio, che distacca fortemente dal format del talent show e segue una linea differente anche dal festival di Sanremo. Ad esibirsi sul palco saranno non solo artisti emergenti e studenti del Conservatorio di San Pietro a Majella che hanno avuto l’opportunità di essere preparati dallo stesso Mogol, ma anche artisti già affermati come Edoardo Bennato e Gigi D’Alessio, particolarmente amato dal popolo napoletano. Nonostante il Festival si rifaccia prevalentemente alla tradizione partenopea, accoglie una ventata di novità portando sul palco anche testi non napoletani. Il progetto sembrerebbe avere tutte le carte in regola per farlo, ma riuscirà a non deludere le aspettative e a mantenere alta la fama del Festival?
Amato Flavia
Napoletano Aldo
Pirozzi Francesca