Sfociando nel Mar Tirreno, precisamente nel golfo di Gaeta, il fiume Liri, lungo tutto il suo percorso, disegna i confini naturali tra il Lazio e la Campania.
Il fiume Liri nasce in Abruzzo nei pressi di Cappadocia dal Monte Camiciola (1701 metri – Monti Simbruini) scorrendo nella Valle Roveto, dove riceve – tramite un canale artificiale – le acque della piana del Fucino, e tocca i centri di Capistrello, Civitella Roveto, Canistro e Balsorano.
Entrato nel Lazio bagna Sora; dopo aver ricevuto da sinistra il fiume Fibreno, incrementando così notevolmente la propria portata, attraversa il comune di Isola del Liri, nel cui centro dà luogo a una spettacolare cascata: l’unica al mondo che divide in due un centro abitato, sino a giungere nei pressi di Fontana Liri, dove riceve da destra il torrente Amaseno.
Con andamento sinuoso giunge poi all’altezza di Ceprano dove riceve da destra il suo affluente più importante, il fiume Sacco. Subito dopo una diga sbarra il suo corso formando il lago di San Giovanni Incarico.
A valle del lago artificiale, nei pressi di Aquino, riceve da sinistra le acque del fiume Melfa, proveniente dai Monti della Meta, raggiungendo dopo poco la cittadina di Pontecorvo. Superato quest’ultimo centro il fiume riceve da destra il Rio Forma Quesa e da sinistra il Rio le Forme d’Aquino dopodiché attraversa il comune di San Giorgio a Liri.
In breve giunge così sulla linea di confine tra Lazio e Campania nei pressi di Sant’Apollinare e nel punto in cui riceve le acque del fiume Gari prende il nome di Garigliano. Da qui prosegue per altri 38 chilometri, ricevendo da sinistra il fiume Peccia e, presso la foce, il torrente Ausente.
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