Il Museo Correale di Terranova, luogo di dialogo tra bellezza del paesaggio, arte e storia

Tra le più ambite mete turistiche campane di sempre, Sorrento ha offerto il suo ameno sito alle pagine di Torquato Tasso come ai sospiri amorosi del maresciallo Carotenuto, distinguendosi per il connubio tra cultura e paesaggio. C’è un luogo, però, altrettanto ricco e ingiustamente meno conosciuto fuori da Sorrento, che meglio sintetizza questi aspetti, e che, da cent’anni e più, si è fatto gonfaloniere della storia dell’arte e della cultura peninsulare dall’antichità ad oggi.

biblioteca del museo

Si tratta del Museo Correale di Terranova, ente morale e museale che ha fatto dello splendido omonimo palazzo una tra le più riuscite dimostrazioni museologiche del Sud. Come? Rispettando il passato e coltivando al meglio i frutti delle collezioni cumulatesi nel tempo, senza il bisogno di tirare alcun coniglio dal cilindro. Ciò che si percepisce chiaramente, entrando, è l’omogeneità tra il paesaggio dello splendido belvedere costiero, carezzato dagli agrumeti, e le opere in collezione, sancendo quella indissolubilità tra contenuto, contenitore e contesto cesellata dalla Costituzione.

collezione del museo

Il tutto è perfettamente riconoscibile dalle prime sale, dedicate ai fondatori del Museo, dove si avverte la coesistenza della dimensione museo-casa (ovvero di quegli ambienti musealizzati dopo la scomparsa degli ultimi abitanti), oltre a quella di museo come sede espositiva tout-court. La sua multidimensionalità si riflette nella diversità dei reperti in esposizione, meravigliosamente adatti a rappresentare tutte le manifestazioni del territorio, caratteristica tipica di un museo invece civico, mantenendo al contempo i lasciti del collezionismo Correale, arricchiti dalle successive donazioni.

Se le prime stanze deliziano con l’ebanisteria tipica sorrentina, qui rappresentata da un raffinatissimo mobilio e da oggetti decorativi, le successive svelano una collezione archeologica che va da frammenti egizi alle testimonianze della Sorrentum romana, fino alle evidenze tardo antiche e medievali, con una scelta di steli, formelle ed elementi architettonici di grande rilievo. Ugualmente i piani superiori, con una pinacoteca di respiro europeo e di gittata plurisecolare, dove non mancano i più vari supporti pittorici e i più importanti nomi della pittura.

Ma non è questione di numeri o grandi nomi. La prerogativa del Correale è soprattutto nell’allestimento coerente, godibile, dove le opere dialogano criticamente e respirano senza affastellamenti affannosi, lasciando che il dipinto si confronti con il tessile, l’intarsio ligneo si affacci sulla scultura, la ceramica si avvicini alle altre arti applicate, in una soluzione di continuità temperata dalle formule estetiche del palazzo, la cui sala di rappresentanza o da ballo si presta perfettamente anche a sede espositiva.

agrumeto del museo

Ecco che, dunque, complici pure le iniziative culturali e concertistiche, le pubblicazioni scientifiche e la piccola e stupenda biblioteca, con fondi moderni ed antichi, tra cui spiccano rilevantissime cinquecentine, secentine ed altre edizioni che meriterebbero esse stesse l’esposizione, il Correale si fa piccolo modello e cifra di stile per l’idea stessa di museo: un sereno trionfo di civiltà.

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