Il palazzo degli spiriti

Nel parco archeologico-ambientale di Posillipo c’è un luogo attorno al quale si sono dipanate alcune leggende che gli hanno valso il nome di Palazzo degli spiriti. Costruito nel I secolo a.C. nei pressi di Marechiaro, faceva parte del più ampio complesso della villa imperiale di Pausilypon appartenuta al liberto romano Publio Vedio Pollione.

Secondo alcuni storici si potrebbe trattare dei resti di un “murenaio”, ovvero una strutture utilizzata per l’allevamento di murene, pesce considerato particolarmente prelibato. Oggi le vasche sono sommerse a causa dell’innalzamento del mare, ma sono ancora chiaramente visibili.

Tra spiriti e falsari

La prima leggenda sul Palazzo degli spiriti è quella tramandata dai pescatori napoletani. Nelle loro uscite notturne, infatti, pare che nonostante il mare calmo dall’edificio provenissero sempre suoni armoniosi e che, a volte, si riuscisse addirittura ad intravedere sotto uno degli archi una figura suonare una cetra. C’è chi dice che altri non era che lo spirito di Virgilio, poeta legatissimo alla collina di Posillipo.

L’altra leggenda, invece, potrebbe essere più realistica. Si racconta infatti di una banda di falsari che, in tempi antichi, avesse fatto del palazzo la propria base operativa per contraffare le monete. Per evitare di essere disturbati, avrebbero appeso alle finestre dei lenzuoli bianchi che con la complicità della luce delle torce e del vento che soffiava dal mare non poteva che far apparire il Palazzo effettivamente popolato da fantasmi.

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