Proprio non c’è che dire. ‘Elogio della lentezza’ e ‘fulmine di realizzazione’. Tutto al momento giusto. E, sempre, intuizione che ogni settore può essere di volano al successivo e viceversa. Oltre alla serietà, umana, ancor prima che professionale, e alla cultura senza limiti. Ora se ne scrive meno, ma la città non deve dimenticare ciò che ha fatto e fa, per il gioiello dei Girolamini, per anni esposti – Napoli ‘distratta’ – ai vandali di ogni genere.
Parliamo di Mauro Giancaspro, direttore uscente della Biblioteca nazionale di Napoli, in pensione da fine giugno per limiti di età. Qui da diciannove anni, il ‘luogo’ ha assunto sempre più dimensioni dinamiche attirando, culturalmente e socialmente, persone di ogni età e con specifici, variegati interessi.
Ultimo exploit prima di passare il testimone, la Sezione sulle ‘Diversità’, unica in Italia. Insieme con il nuovo ufficio ‘URP’, Ufficio relazioni con il Pubblico, entrambi situati a piano terra e, non a caso, contigui. E se pensate che Giancaspro l’ha presentata in modo paludato, conoscete poco questo straordinario, entusiasta D’Artagnan che, felice come un bimbo che prende in mano il suo primo pallone, è sempre lo stesso, tra i ‘suoi’ vari settori: che siano gli incunaboli o le pergamene; la raccolta teatrale o gli autografi di Leopardi; l’Officina dei Papiri Ercolanesi o la Sezione Autori dell’America latina, sino – passando per rami spesso ‘impossibili dictu’, impensabili – al comparto Soggettività femminili, per la conoscenza e la valorizzazione della Scrittura di genere.
“Quando sono arrivato qui, racconta Giancaspro, Giampiero Griffo, allora all’Emeroteca, ora responsabile della Sezione sulle ‘Diversità’, mi fece notare che io, dalla mia altezza normale, non avevo mai notato, per strada, ovunque, che ognuno porta un diverso paio di scarpe. Chi è seduto sulla sedia a rotelle o, comunque, ha altri tipi di ‘diversità’, guarda, vede, vive, o non guarda, non vede, non vive, relativamente ad essa. Lapalissiano? Eppure nessuno, me compreso, fa lo sforzo di pensare che, se abbiamo ‘possibilità’ diverse, tutto lo scorrere della vita ne verrà di conseguenza”.
Molti ad ascoltarlo, in una giornata torrida. Che significhi che anche l’uomo ‘normale’ comprende di ‘non’ esserlo?
Molte postazioni per tutti, alcune con superfici pedodattili, per ciechi, possibilità di accedere ai servizi prevalentemente bibliografici; un’organizzazione capace di assegnare una catalogazione particolare al materiale; la definizione di collaborazioni multiple con e tra le altre Sezioni; utilizzo di tutte le risorse tecnologiche disponibili.
“Attualmente la Sezione – dice Griffo – sta lavorando ad una ricerca su personaggi famosi in ogni campo che hanno convissuto con la diversità. Da Vermeer a Goya; da Kahlo a Reeve; da Nelson a Dayan; da Beethoven a Ray Charles; da Andrea Bocelli a Petrucciani; da Proust a Borges; da Hawking a Nash, a Pistorius; da Tayllerand a Roosevelt. Ma questi sono soltanto una piccola parte.
Questo ci porta a riflettere che tutti possiamo essere ‘diversi’ e in realtà lo siamo e non vorremmo essere tutti uguali. Ma sembra soltanto un concetto ‘culturale’. Se lo allarghiamo capiremo che le trasformazioni rapidissime stanno producendo modificazioni profonde che, se portano i popoli ad avvicinarsi – mai come oggi -, li allontanano sotto gli effetti contraddittori della globalizzazione.
Da cui fenomeni sociali come la crescita dei cittadini a rischio di esclusione sociale in uno con le trasformazioni nelle relazioni con i propri simili, disagi, svantaggi. Perché la ‘diversità’ è di ogni genere, di etnia, di lingua, di religione, di sesso, di handicap. Per offrire un campo di attività innovativo che offra a studiosi e lettori la possibilità di rileggere questi fenomeni alla luce di una cultura inclusiva e non discriminatoria, la Biblioteca nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III, ha deciso di lavorare, sin dalla fine degli anni ’90, per costituire questa sezione. Che oggi vede la luce.
Quest’anno, poi, abbiamo collaborato alla stesura del ‘Vocabolario sociale’, con la parte dedicata alla disabilità.
Presentazione alla città, meraviglia di essere unici.
A pochi passi da qui, qualche giorno prima, la tragedia di uno dei luogi più belli, che, sotto gli occhi di chi non vede e non sente, pur potendolo fare, assiste alla Storia che si sbriciola e toglie la vita meravigliosa di chi la sta mordendo. Città di nessuno? Eppure, forse, non è così.
In Biblioteca, tra il profumo d’antan e la realtà del domani, vogliamo disperatamente crederci.
Biblioteca nazionale di Napoli, Piazza del Plebiscito, 1
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