Intervista a Tecla, direttamente dal palco dell’Ariston

ph. Pamela Rovaris

Cosa ci si immagina di una giovane artista vincitrice di ben quattro premi sul podio sanremese? Vittorie, sogni, una vita paillettata, protagonismo e fortuna; beh…Tecla è tutt’altro. Lei è un’autentica rivelazione di stile, intelligenza, perspicacia e sensibilità artistica.

ph. Pamela Rovaris

Ora sebbene il mezzo televisivo sembri essere l’unico tramite verso il grande pubblico e il Festival della canzone italiana ne sbandieri il primato, la vita di un artista è fatta di un prima e di un dopo. Tecla, all’anagrafe Marianna Insolia, sedici anni e interprete del brano 8 Marzo (con il quale si aggiudica anche il Premio Soundies Awards per il miglior videoclip girato in terra ligure per la regia di Gaetano Morbioli), è una ragazza che definirei una giovane donna che ha coltivato il suo talento e costruito i propri obiettivi sin da piccolissima prendendo lezioni di canto e recitazione. Ha maturato nel corso dei suoi pochi anni la consapevolezza di una professione che l’ha vista recitare in diverse fiction della Rai, oltre a trionfare con la Clerici in Sanremo Joung che di diritto l’ha immessa in gara nella 70esima edizione di questo Sanremo 2020.

ph. Pamela Rovaris

Il suo è un brano delicato e autentico, capace con semplicità di raccontare la forza dell’identità femminile nella lotta ai soprusi contro le donne. Un tema attuale ma coraggioso se cantato da una così giovane interprete, che ha conquistato pubblico e critica oltre a quello del mondo delle radio. Ma oltre alla sua elegante apparizione sul palco sanremese, dietro quell’accurato look targato Dolce&Gabbana, quel sorriso schietto e aperto, i suoi occhi dritti verso il futuro e le parole della sua canzone, chi è veramente Tecla?

“Sono una ragazza normale che al mattino va a scuola, fa i compiti, ha i suoi amici e quando le resta del tempo, va in giro, passeggia e ascolta musica”.

Cosa ti è rimasto di quel luccichio da red carpet sanremese?

“L’emozione di un’esperienza fantastica e indimenticabile, alla quale da subito ho stentato a credere, l’onore di aver condiviso quel palco con grandi artisti e poi tanto bisogno di dormire, (e ride). Abbiamo fatto settimane da incubo, con orari, prove ed impegni massacranti, ritmi ai quali non sono abituata e perciò molto stancanti, ma è stato divertente, quasi come un gioco”.

ph. Pamela Rovaris
ph. Pamela Rovaris

La tua giovane età si stenta a riconoscerla, appari disinvolta, pacata e riflessiva…

“Sì, in realtà sin da bambina sono stata abituata ad affiancare gli adulti o quanto meno quelli più grandi di me anche per ragioni di studio. Ho iniziato all’età di cinque anni. Questo probabilmente mi ha formato in un certo modo ma sono riuscita a conservare la mia leggerezza”.

Come sono i rapporti con i tuoi coetanei, inevitabilmente avete narrazioni ed esperienze diverse…

“Sono normali, anche se sono piuttosto selettiva nella scelta degli amici, nel senso che scelgo i ragazzi con i quali trascorrere il mio tempo libero. Certo, mi capita di avere pochi argomenti di conversazione ma per una questione di affinità che talvolta non ci sono. Io ad esempio so esattamente cosa voglio dalla mia vita;  studiare e perfezionare la mia inclinazione artistica”.

Quanto credi abbia influito sul tuo temperamento il fatto di essere vissuta in un piccolo centro come Piombino, a differenza di chi abita una metropoli come Milano, ad esempio?

“Credo abbastanza. Milano non l’avrei tollerata, qui appena posso scappo e raggiungo il mare, mi aiuta molto, mi piace, mi dà le risposte giuste e tanta energia, sicurezza, ecco”.

Cover 8 Marzo

Con il brano 8 Marzo hai affrontato un tema attuale e impegnativo, e sebbene in chiave melodica-pop il testo profuma di attenzione al sociale. Sei al lavoro per l’uscita del tuo album, cosa dobbiamo aspettarci?

“Per ora ritengo prematuro parlare di questo anche perché probabilmente il progetto sarà anticipato da un singolo ma nessuno è solo uno, siamo fatti di tante parti, di tante anime e attingiamo ad altrettante chiavi di lettura, perciò credo di riuscire a realizzare un disco poliedrico, sfaccettato, come la musica che ascolto: amo il jazz, il pop, la classica e la canzone d’autore”.

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