Itinerari Cultura e Benessere: quando la cultura ti tiene in forma

Basta una bella giornata di sole e un paio di scarpette comode, per ammirare le bellezze storiche di Napoli. In questa rubrica vi rappresenteremo dei brevi itinerari, di cui vi diremo il tempo di percorrenza, i passi da fare e le calorie spese.

Primo itinerario Cultura e Benessere.

In 20 minuti, partendo da Castel dell’Ovo fino ad arrivare alla Rotonda Diaz, si faranno circa 2.400 passi, si bruceranno circa 72 calorie e si incroceranno 4 siti culturali.

 1 – Castel dell’Ovo

La prima tappa del nostro itinerario è Il Castel dell’Ovo, simbolo della città di Napoli, il suo castello più antico, costruito in tufo sull’isolotto di Megaride, intorno al 1.100 sulle rovine della Villa di Lucullo. Un’antica leggenda racconta che Virgilio nascose un uovo magico nelle sue segrete che aveva il potere di mantenere in piedi il castello, la cui rottura avrebbe però provocato il suo crollo e catastrofi alla città di Napoli. Le leggende, i misteri e l’esoterismo, sono parte del fascino e della immensa bellezza della city partenopea.

2- L’Arco Borbonico

Poco più avanti, sempre su via Partenope, affacciandosi per guardare il mare, si scorge un’impalcatura che sorregge l’Arco Borbonico. Quest’ultimo è crollato il 2 gennaio 2021, in seguito alle violentissime mareggiate iniziate il 28 dicembre, che hanno interessato e danneggiato tutto il litorale. Un arco in pietra lavica, che i giovani ricorderanno a lungo per aver affidato lì, il lucchetto di promessa del loro amore eterno. Nel sec. XVI, all’epoca del viceré́ spagnolo Don Pietro de Toledo, fu costruito il principale canale fognario della città. Il popolo napoletano lo chiamava ‘O Chiavicone: un condotto la cui parte finale arrivava a mare e che, in epoca borbonica, fu irreggimentato e coperto per farne un molo. L’esposizione al moto ondoso del mare e ai forti venti di costa non lo rendevano adatto a svolgere tali funzioni e divenne, quindi, uno “sbarcatoio di servizio”, utilizzato dalle barche dei pescatori, per lo scarico veloce di merci e del pescato del giorno. Con i lavori del Risanamento, a fine ‘800, fu inglobato dalla strada con una colmata a mare.

3 – Colonna spezzata

Terzo monumento che si incontra durante questa passeggiata è la Colonna spezzata. Per molto tempo, fu installata soltanto la sua base, in attesa della grande statua in onore dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, fortemente voluta anche da Benedetto Croce. Nel 1914, però, si optò per una soluzione meno dispendiosa, ossia la collocazione di una colonna di cipollino, di età̀ antica, del peso di circa duecento quintali (probabilmente di epoca romana) in memoria di tutti i caduti del mare durante la battaglia navale di Lissa. Per il suo trasporto furono impiegati circa sedici cavalli.

4 – Lido Mappatella (Rotonda Diaz)

L’ultima tappa di questo itinerario è Mappatella beach, un lembo di spiaggia che, per i napoletani, rappresenta un piccolo angolo di paradiso in città. Oltre a fare il bagno, ci si riunisce per mangiare maccheroni e frittate sotto gli ombrelloni colorati. L’Enciclopedia Treccani e il Vocabolario Etimologico di Ottorino Pianigiani sono concordi nell’indicare il termine latino “mappa” come quel tovagliolo che i convitati usavano durante i pranzi per asciugarsi le mani, o per indicare strofinacci, magari a quadroni rossi, in cui le donne partenopee infilavano le “caccavelle” piene di succulente pietanze come parmigiane, insalate di riso, salsicce e ruoti di pasta. Un “mood” che incanta i passanti che non possono non rimanere rapiti da quel mondo genuino che, con poco, sembra avere tutto!

Il continuo di “Itinerari cultura e benessere” vi aspetta sul numero di marzo de l’Espresso Napoletano!

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