Il riconoscimento dell’originale specificità e del valore sempre attuale dell’Independent Film Show sta anche nell’occasione di vivere un’esperienza inattesa. Da giovedì 25 a sabato 27 giugno, sull’incantevole terrazza del Museo Nitsch, è di scena la XV edizione di una rassegna internazionale dedicata al cinema sperimentale indipendente, curata dall’attenta guida di Raffaella Morra, quest’anno scandita da tre straordinari programmi di films 16mm e video e quattro live expanded cinema performances.
Independent Film Show è un evento fra i più interessanti di filmografia indipendente a livello internazionale; predisposto come un complesso meccanismo in dialogo fra film-maker, performer e raffinati attrezzi filmici, dà vita a un avvolgente ingranaggio di icone, sonorità, contrappunti e sconfinamenti su pellicola super8 e non solo “focalizzandosi – come spiega la curatrice – su quegli stati di rinnovamento immaginifico che incrementano l’abilità del guardare: un’attività fisica e mentale fondante per decodificare le sottili linee che sorreggono l’unità del mondo”. Ancora difficile dare un nome a questa complessa macchina, un po’ Kunsthalle, un po’ laboratorio, un po’officina in cui si respira una dimensione straordinaria e onirica in cui ogni temporalità viene annullata. L’Independent Film Show è un progetto che apre orizzonti alla sensazione, all’impatto emotivo, allo stupore, alla sfida di una pratica artistica da artifex. Un risultato interessantissimo, che avvalora il programma nella sua complessità mettendo in gioco artisti e visitatori all’interno di un discorso aperto fra generazioni ed esperienze.
Un discorso che lascia spazio all’imprevisto, in cui i codici semantici ribaltati, creano alfabeti multipli ed amplificano il pensiero in un rito continuamente riformato: “Adatte alla presentazione su schermo singolo – chiarisce Raffaella Morra – molte di queste opere esistono in un ambiente che sfida i confini piatti dello schermo e traggono origine e ispirazione dalla sound art e dalla performance. Da questa prospettiva scaturisce una circoscrizione dell’apparato meccanico e dell’intervento corporeo – una destabilizzazione per proiezione-fascio di luce-schermo -emulsione/pixel-fotogramma/linea di scansione – ed un’affermazione dei sistemi nervosi elettronici-chimici. Questo è cinema che parla direttamente alle sinapsi dello spettatore, e che cerca di riorganizzare questi ‘segnali stampati’ in energia-suono-luce-colore-forma”.
I film-maker chiamati quest’anno da Raffaella Morra sono autori che, pur seguendo sentieri diversi, appaiono legati da passioni “labirintiche”. Diffidano da modalità percettive consolidate e si sottraggono alle descrizioni che tendono a confermare le abitudini. Mettono in scena equilibri sgretolati e sorprendentemente riassemblati, suggeriscono vertigini e l’insensatezza di ogni catalogazione percettiva. Ciò che rende imperdibile la rassegna è il modo di presentare l’avventura filmica come un esercizio che occupa esattamente lo spazio che gli artisti si sono destinati: quello che ritma il loro respiro, il loro background, la loro memoria, il tempo e lo spazio: “L’Experimental Cinema – rivela, infatti, la curatrice – ha la capacità di stupire, non attraverso gli effetti spettacolari Hollywoodiani, ma modificando le percezioni spazio-temporali, investigando nuove possibilità attraverso materiali e strumenti inesplorati, oltrepassando i limiti delle tecniche conosciute”.
Quel che colpisce è l’abilità letteraria dei film-maker dell’Independent Film Show, nel tratteggiare situazioni. Distanti da ogni concettualismo tautologico, non si affidano a segni autoreferenziali ma elaborano un’epica moderna, costellata da fatti marginali. Il raccontare implica sempre un processo, una trasformazione, una provvisorietà, e nel corso delle realizzazioni e sperimentazioni filmiche spesso, i giochi cambiano, ma il pubblico, collegando frammenti, può giungere anche a ricostruire fragili affreschi provvisori. Chi cerca un unico ritratto vasto e panoramico in queste opere, troverà – invece – solo particolari scorci di vita, “romanzi” che superano ogni mimesi immaginabile. Pur fortemente sensibili agli aspetti della manualità, i film-maker si concentrano sulla fase dell’ideazione, invitando lo spettatore a portarsi al di là della pura forma, per soffermarsi sull’estetica del significato. In questo modo l’intuizione decentra il pensiero, lo libera dai punti fissi e dalla sostanza, configurandolo come uno schema a rete, in cui la comunicazione ha libera circolazione in una navigazione in mare aperto.
Independent Film Show 2015, prevede un fitto calendario di eventi che avranno inizio giovedì 25 giugno alle 21:00, con il programma “The Bleeping Light: explorative sensorium in experimental film & video”, selezionato da Sally Golding, che prevede una serie di films e video di artisti audiovisivi e sonori contemporanei che investigano sulle percezioni fenomenologiche e psicologiche, alle ore 22:30 “Live Expanded Cinema Set” di Sally Golding che si concentrerà sull’esperienza del pubblico, spingendo i confini della percezione visiva e uditiva attraverso la scomposizione del sistema filmico in flicker (forme d’onda e campi di colore); Venerdì, alle 21:00, è la volta di “Visual Insights“, programma selezionato da Raffaella Morra, che si concentra sulla “luce in movimento nel tempo”, realizzata attraverso molteplici possibilità tecniche (incidere e dipingere la pellicola filmica, o solarizzarla e trattarla chimicamente, o utilizzare la tricromia separativa nella stampa del film); a seguire “Live Expanded Cinem Zzurfreiheit” di Lionel Palun, Julien Bibard, Jean-Philippe Saulou, trio iconoclasta che lavorerà sui fasci luminosi del proiettore 16mm e del video.
Per finire, sabato dalle 21:00 alle 23:00 “Live Expanded Cinema”, ideato da Greg Pope, in cui i proiettori, in doppio schermo, ignorando le tradizionali strategie, produrranno un dinamico e interessantissimo evento dal vivo. Alle 23:00, “Live Expanded Cinema, Skeleton”, di Greg Pope e SULT (Jacob Felix Heule, Guro Skumsnes Moe, Håvard Skaset), una performance audio del trio SULT e una performance filmica di Greg Pope, un’indagine in quattro movimenti.