La Neapolis sotterrata è una stupefacente macchina del tempo che permette ai visitatori di sfogliare a ritroso le pagine della storia cittadina.
È un monumento libro. Nel Complesso di San Lorenzo Maggiore si può leggere a chiare lettere la storia di Napoli. Qui è racchiuso il DNA di Napoli.
-Riccardo Muti
La Neapolis Sotterrata, con i suoi schavi archeologici, si trova all’interno del Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore, sito in via dei Tribunali 316, nell’area di Piazza San Gaetano (sul lato opposto rispetto alla “Napoli sotterranea”). Il Complesso è una testimonianza storica stratificata, perfettamente conservata, di come Napoli si sia evoluta a partire dal V secolo a.C.
L’agorà e il forum
L’area archeologica mostra i resti dell’antico Foro di Neapolis. L’attuale piazza San Gaetano è infatti ciò che resta di quello che in origine era l’agorà della città greca e successivamente il forum di età romana. Gli archeologi hanno infatti dimostrato che la sistemazione di epoca romana, risalente al I secolo d.C., insiste su una ancora più antica, di epoca ellenica. Già dal V secolo a.C., i greci avevano sfruttato il pendio della collina per costruire una grande piazza. Questa era distribuita su due livelli, uno a monte e l’altro a valle della plateia, l’attuale via dei Tribunali. Una gradinata collegava la zona inferiore, luogo di attività commerciali, con la parte superiore, luogo delle funzioni politiche.
Il macellum
All’interno del chiostro settecentesco si può apprezzare parte del macellum, il mercato romano che risale alla seconda metà del I secolo d.C. Il mercato si costituiva di un ampio porticato rettangolare, nel quale si disponevano le botteghe, e da un cortile interno scoperto destinato al tholos. Il tholos era un edificio a pianta circolare destinato alla vendita degli alimenti.
Il cardo della Neapolis Sotterrata
Nei livelli inferiori dello scavo emerge la complessità della stratificazione. Più in basso rispetto all’area del macello è presente il tracciato di una strada greca, poi definito “cardo di Neapolis”. L’antica via percorreva il lato orientale di un grande edificio romano. Questa costruzione si componeva di una serie di nove botteghe, dette tabernae. Ognuna di esse risulta composta di due stanze voltate a botte, aperte sulla strada.
Il criptoportico
Il tratto conclusivo del cardo di Neapolis conduce al criptoportico. Questo era un mercato coperto suddiviso in piccoli ambienti con banconi in muratura per l’esposizione delle merci. All’interno del mercato coperto era poi presente l’aerarium, il tesoro cittadino, custodito in tre ambienti comunicanti.
La stratificazione “moderna”
La struttura cittadina greco-romana resistette sino alla fine del V secolo d.C. Successivamente la zona fu colmata da strati di natura alluvionale e fu su questo nuovo terreno che iniziarono le trasformazioni “moderne”. Nel tredicesimo secolo la costruzione del convento e della basilica gotica significarono la condanna ad un lungo periodo di oblio per le strutture sottostanti. La straordinarietà del Complesso di San Lorenzo Maggiore sta proprio nell’aprire alla possibilità di guardare, toccare e respirare la storia secolare di un punto nevralgico di Napoli.