“La nostra vita è improvvisamente cambiata”, il pensiero di Carmine Adinolfi

Ogni giorno ci domandiamo: quale sarà il nostro futuro? Soprattutto, quale sarà il futuro dei nostri figli e dei nipotini? Interrogativi destinati a restare senza una risposta, anche perché non potrebbe che essere sconfortante e quindi da evitare. Un modo per sopravvivere!

Eppure, nella sua storia, negli ultimi centoventi anni, il paese ha affrontato molte vicende drammatiche, a cominciare dalle due guerre mondiali; a seguire, gli anni del terrorismo, dei conflitti sociali, della criminalità organizzata ed altro ancora. Si pensi ai numerosi morti con la spagnola, negli anni ’20; alle tragedie naturali, soprattutto terremoti e alluvioni; al colera a Napoli; alle drammatiche situazioni dell’ordine pubblico. Sono stati anni tremendi, spesso caratterizzati dalla violenza, con numerosi morti, di cui tantissimi giovani. Cittadini incolpevoli e molti appartenenti alle istituzioni (magistratura, forze dell’ ordine, forze armate, etc.) hanno pagato con la vita il loro senso del dovere. Tutti vittime di tragici eventi o dell’operato di scellerati esaltati!

Ciò nonostante, l’Italia ha saputo reagire sempre con tanta dignità, guidata da valori fissati nella carta costituzionale che, come già detto in altri miei scritti, ogni cittadino dovrebbe conoscere e rispettare. L’auspicio – rivolto in particolare a quanti hanno il privilegio di ricoprire cariche istituzionali o incarichi pubblici – non sempre ha trovato un puntuale e pieno riscontro nella realtà.

Le cronache, anche recenti, tristemente confermano. La sintesi di tali valori potrebbe essere così espressa: applicazione dei principi fondamentali della democrazia; rispetto della dignità dei cittadini, nel pieno esercizio dei diritti/doveri da parte di ciascuno; stretta osservanza del principio della separazione dei poteri, irrinunciabile per la tutela delle libertà; promozione e difesa del lavoro e non strumentali e dannose forme di assistenzialismo generalizzato per palesi motivi elettorali… il tutto a danno di quanti si sacrificano facendo umili mestieri.

Il paese ha necessità di energie attive e costruttive, non di ‘navigators’ improvvisati, senza concrete professionalità, né prospettive per se stessi e per gli altri. Un sistema che si rispetti richiede senso di responsabilità a tutti i livelli: formazione, preparazione, competenza, meritocrazia, capacità di gestione e azione di controllo.

Nulla si improvvisa!

Famiglia, scuola, istituzioni politiche e sociali dovrebbero ritrovare la loro identità riaffermando quei principi di vita sintetizzabili in poche parole: codici di comportamento ed etica. Ribadendo queste riflessioni da me più volte riprese, mi rendo conto di essere – come altri – quasi un estraneo in una umanità smarrita, che ormai non riconosce più gli autentici valori. Prevalgono: ignoranza, ipocrisia, arroganza, delirio di onnipotenza! Tutto viene deciso nei salotti di potentissime lobbies guidate esclusivamente dal ‘dio denaro’.

La morale? Inesistente!

Risultati: conflitti, sfruttamento, fame, malattie, disperazione, esodi biblici di intere popolazioni… Fenomeni purtroppo ignorati! La politica è palesemente condizionata dai cosiddetti poteri forti. Ovviamente, senza generalizzare, nel doveroso rispetto di quanti comunque operano con coscienza ed onestà. 

Giungendo ai nostri giorni, la cosiddetta emergenza del Covid sta evidenziando una discutibile gestione a livello internazionale, con problemi drammatici per la salute pubblica e l’economia mondiale. Si tratta solo di incapacità o – auguriamoci di sbagliare – di una regia perversa finalizzata a interessi particolari? Citiamo in merito la corsa ai vaccini, sui quali emergono legittime preoccupazioni per la mancanza di adeguate sperimentazioni. Le conseguenze potrebbero essere gravissime per tutti. E l’Oms cosa ha fatto o sta facendo per evitare il peggio?

In tale contesto molti sono i dubbi sulle contrastanti versioni fornite dai cosiddetti esperti del settore, ormai quotidianamente impegnati nel fare un’azione informativa per niente chiara. Si richiedono solo verità! Si tratta della nostra salute! Il tutto avviene a danno di persone già affette da gravi patologie, bisognevoli di messaggi in positivo e non certamente di notizie nefaste, ribadite inspiegabilmente ogni giorno con immagini di moribondi, spesso riesumate più volte… Forse giovano ai cardiopatici? È una nuova terapia?

E che dire dell’uso di termini assolutamente inopportuni, come ‘coprifuoco’, ‘lanciafiamme’, o delle continue minacce di gravi sanzioni? Le responsabilità dei contagi sono solo dei cittadini? Non sarebbe più efficace una sensibilizzazione nelle scuole superiori con comunicazioni semplici e convincenti? Si potrebbero e dovrebbero usare forme diverse, doverosamente più rispettose.

Significativo è stato un recente messaggio televisivo, sobrio e attento, della Merkel, diretto ad ottenere la collaborazione dei cittadini, salvaguardando la loro dignità. Altra sensibilità! Altro stile!

Per quanto ci riguarda, non si discute assolutamente sulla necessità di misure ritenute indispensabili per evitare contagi che, condivisibili o meno, abbiamo il dovere giuridico e morale di rispettare, essendo imposte per il bene della salute pubblica. Ma restano forti perplessità sul clima di terrore diffuso dai mass media, soprattutto per le molte contraddizioni riportate da testate diverse, particolarmente orientate. Cui prodest? La gente è stanca di subire un’azione mediatica irresponsabile. Un calvario quotidiano! Ormai è quasi un anno che si discute sempre degli stessi problemi, e a fronte di asserite emergenze, si continuano a registrare ataviche criticità strutturali, proprio nel sistema sanitario e non solo.

La conferma è proprio di questi giorni con le notevoli difficoltà emerse nel fare i tamponi o nel dare la giusta attenzione a soggetti affetti da gravi patologie, puntualmente trascurati. Sono note le lunghe file di attesa, con disagi e danni incalcolabili per i cittadini, già con problemi di lavoro e familiari, riconducibili in particolare alle difficoltà originate da scuole ancora non pienamente funzionanti.

E che dire dei mezzi pubblici, del tutto inadeguati soprattutto nelle grandi città? Forse il virus circola solo a piedi? La situazione generale è drammatica, aggravata dal crollo del sistema economico, con aumento esponenziale della disoccupazione. È chiaro che le responsabilità sono riconducibili anche alle pregresse gestioni di una politica troppo lontana dalla realtà. Ciò non può giustificare un sistema malato da tempo, colpito da un ‘virus’ ormai non facilmente curabile: quello dell’ inefficienza della pubblica amministrazione nella gestione dei delicati problemi dei cittadini.

È un caso? Non credo.

E allora, cosa ci aspetta in futuro? Un paese ‘ricco’ di debiti e tanta povertà, senza concrete prospettive per i nostri ragazzi.Per chi ha fede, resta solo il conforto della divina provvidenza. Grazie a Dio, almeno quella! Finché ci è ‘consentita’!

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