Il Reale Yacht Club Canottieri Savoia dal 2 al 6 luglio ospita “Le Vele d’Epoca a Napoli”, rassegna velica inserita nel Panerai Classic Yachts Challenge.
Vele romantiche si gonfieranno di vento su scafi bianchi e color mogano. I velieri d’epoca ritornano a gareggiare nel golfo di Napoli.
L’undicesima edizione della rassegna velica “Le Vele d’Epoca a Napoli”, inserita nel Panerai Classic Yachts Challenge – circuito internazionale di regate riservato alle barche a vela d’epoca e classiche sponsorizzato per il decimo anno consecutivo dalla Maison fiorentina di alta orologeria sportiva Officine Panerai – riparte dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia dal 2 al 6 luglio.
Proprio nel porticciolo di Santa Lucia al Savoia sarà allestita la base logistica della regata che si disputerà nelle acque che da sempre sono considerate lo “stadio del mare”.
“E’ una delle manifestazioni più affascinanti del panorama sportivo internazionale – spiega Carlo Campobasso, presidente Circolo Savoia – siamo lieti di ospitarla, così come accoglieremo i velisti ed il loro equipaggio. Ringazio anche il Circolo Italia che ha messo a disposizione le sue risorse”. La regata è organizzata insieme allo Sport Velico Marina Militare con la collaborazione tecnica dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca e il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli, Coni Napoli, Associazione Medaglie d’Oro al Valore Atletico ed Associazione Italiana Classe Dragone. Come da tradizione, anche all’undicesima edizione sono ammessi esclusivamente gli scafi in legno o in metallo con anno di varo anteriore al 1952 (Yacht d’Epoca) e al 1976 (Yacht Classici). Imbarcazioni rare su cui le manovre e le tecniche di una volta prendono il sopravvento. Nessun marchingegno. Tutto si fa come una volta.
Tra gli iscritti, alcuni scafi storici della Marina Militare: Caroly, Capricia, Corsaro II e Stella Polare. Raro esemplare per la sua particolare naturalezza è la nave Capricia, donata dalla famiglia Agnelli alla Marina Militare, conserva ancora il colore del mogano. In rada, anche la nave scuola Palinuro con gli allievi della Scuola navale militare “Francesco Morosini” di Venezia. “Crediamo fortemente nell’importanza della tradizione della Marina Militare che ha tra i suoi compiti quello di valorizzare la tradizione marinaresca e diffondere l’amore per il mare” ha spiegato l’ammiraglio Luciano Magnanelli della Marina Militare. Parteciperà alla regata anche Eilean, il ketch bermudiano del 1936 di proprietà di Officine Panerai e decine di imbarcazioni provenienti non solo dall’italia ma dall’Irlanda, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Francia e Stati Uniti.
Il record dello scafo più lungo appartiene a Javelin, con i suoi 25.90 metri. E la passione è il carburante che fa navigare da sempre questi velieri: “Le vele d’epoca sono particolari ed appartengono ad armatori molto speciali che sacrificano risorse e tempo per farle volare per mare. – ha spiegato Carlo Rolandi, presidente onorario Federazione Italiana Vela – Si tratta di barche che hanno qualcosa di unico e che regalano emozioni di continuo”. Parallelamente, il Circolo metterà a disposizione la Coppa d’Oro Eduardo Pepe, destinata alle imbarcazioni della Classe Internazionale Dragone costruiti in legno entro l’anno 1972. Si tratta di barche speciali per Napoli ed il suo Golfo, che le ospitarono già in occasione dei Giochi Olimpici di Roma nel 1960, vinti da Costantino di Grecia.
I Dragoni partiranno ogni giorno alle ore 12, le regate si svolgeranno su percorso a bastone. Il programma sportivo prevede per mercoledì 2 luglio arrivi e registrazioni; giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 regate, con segnale di avviso alle ore 11; domenica 6 luglio, giornata conclusiva, è invece in programma la classica parata di tutti gli scafi iscritti nelle acque antistanti il lungomare partenopeo. A chiudere, la cerimonia di premiazione nei saloni del Circolo.
Mercoledì 3 è inoltre in programma il convegno “Powder, wood and water”, sul restauro delle barche d’epoca che si concluderà con una festa sul loggiato del Castel dell’Ovo, dal quale godere del meraviglioso dono di madre natura del sole che tramonta dietro la collina di Posillipo.