Dal 16 al 19 ottobre nella Piazza del Plebiscito di Napoli sarà possibile partecipare alla manifestazione “Futuro Remoto” giunta ormai alla propria ventinovesima edizione. Essa si pone come un vero e proprio viaggio immaginario tra scienza e fantascienza, il tutto mescolato a feste di arte, cultura e tecnologia.
L’evento, nato nel 1987, propone ogni anno un tema monografico diverso che funge da elemento centrale di approfondimento. Nell’edizione partenopea che si accinge a iniziare il tema è rappresentato da “Le Frontiere”. Dunque, oltre ad essere viaggio tra scienza e fantascienza, “Futuro Remoto” può essere considerato anche come “in viaggio… attraverso le frontiere” con lo scopo di intrecciare i grandi temi della civiltà contemporanea con la ricerca scientifica e tecnologica.
La manifestazione ogni anno riesce a coinvolgere circa 60.000 partecipanti di tutte le età anche grazie ai numerosi spettacoli, laboratori scientifici mostre e conferenze ai quali è possibile partecipare. Futuro Remoto 2015 è un evento promosso dalla Fondazione Idis-Città della Scienza, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, in partnership con le università della Campania, i centri di ricerca, le istituzioni e fondazioni culturali, il mondo delle imprese e del lavoro.
Un grande lavoro e una enorme cooperazione di soggetti e di enti che ci mostrano un’altra faccia di Napoli: positiva, intraprendente, innovativa, moderna, connessa, centro millenario di arte e cultura. Negli anni di attività trascorsi, “Futuro Remoto” ha contribuito significativamente ad avvicinare alla scienza e alla innovazione tecnologica studenti, giovani, professionisti e gente comune provenienti da tutta Italia: ne sono testimonianze concrete il flusso di pubblico crescente, la ricchezza dei programmi, l’attenzione dei media e della critica.
“Futuro Remoto”, date le ottime premesse, rappresenta una validissima offerta per il pubblico per entrare a contatto con un mondo, quello scientifico, che da sempre affascina l’uomo come ci ricorda anche una celebre citazione di Albert Einstein: “La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza.”