In giorni da sogno come questi, in cui l’azzurro del Napoli risplende abbagliante, lontano dalla minaccia di nubi che saluta dall’alto, Rogiosi editore celebra uno dei più valenti capitani che la squadra abbia avuto.
Beppe Bruscolotti, per tutti “Palefierro” in virtù di un fisico indistruttibile e una mentalità caparbia, affida a Rosario Bianco – curatore del volume – i ricordi di una vita, di un sogno vissuto con lo stesso incrollabile entusiasmo fino agli ultimi istanti che lo hanno visto indossare con fierezza la maglia azzurra; quella stessa divisa sulla quale, anche grazie ad una promessa strappata da Bruscolotti al “Pibe de oro”, svetta oggi uno degli scudetti mietuti dalla squadra.
Nasce così “Una vita azzurra – Peppe Bruscolotti, storia del capitano del Napoli”: volume che, supportato da una varia e pregevole raccolta di foto, sia a colori che in bianco e nero, ripercorre le tappe di un successo nato tra “terra e polvere” e culminato con la Coppa Campioni.
Il libro però non celebra solo l’idea di un calcio duro e puro come quello che Beppe ha saputo perfettamente incarnare, ma racconta il fatidico incontro tra “Palefierro” e Napoli – città che l’ha stregato -, quello d’intesa e rispetto con i partenopei, e – ultimo ma non ultimo – quello con Mary, futura moglie.
Alle note dolci non mancano di accostarsi quelle amare, di lacrime e sudore versati copiosamente lungo una carriera che, se ha toccato le più alte vette, ha conosciuto anche la rabbia di possibilità sfumate, come nel caso dell’esclusione dalla Nazionale italiana – preclusa per i talenti del Sud -, o d’incontri “pesanti” con sfere – come la politica – che nulla dovrebbero avere a che fare con il calcio.
Almeno non con quello bello, sano, fatto di sogni puliti, d’ideali alti e valori sinceri, quello che, insomma, vorremmo vedere giocato più spesso anche dentro e fuori i nostri stadi.